Ghiaccio=cascate. Neve=alpinismo. Ma non solo. La ciaspolata in inverno è l’equivalente dell’escursionismo in estate. In tutto l’arco alpino ed appenninico è possibile effettuare itinerari meravigliosi. Ecco qui 5 itinerari per chi volesse cimentarsi con le racchette, sulle nostre montagne di casa, le Dolomiti:
1. Percorso da Ru Curto al lago Federa
Il lago Federa, sconosciuto ai più ma meta ricercata per i fotografi naturalistici di tutta Italia, è uno specchio incantevole, che con i suoi riflessi moltiplica la bellezza delle montagne attorno. Un lago nato, secondo la leggenda, dalla follia di un drago.
Il ponte di Ru Curto si trova circa 7 chilometri prima del passo Giau e nei pressi c’è un parcheggio gratuito a bordo strada. Il sentiero inizia sulla sinistra se provieni da Cortina mentre è sulla destra se arrivi dal passo Giau. Consigliato in particolare in autunno e inverno!
Il percorso da seguire è il n 437, impossibile perdersi. Il cammino entra subito nel bosco e passa tra torrenti e ponticelli, con tratti più arieggiati, a bordo ruscello, e tratti più chiusi nel bosco fitto.
Essere circondati da monti come la Croda da Lago e Lastoni di Formin, a quota 2038mt, in un paradiso silenzioso e calmo, accompagnati dal cadere dei fiocchi di neve è davvero un’esperienza unica.
Il tempo di percorrenza del trekking è di circa 2 ore abbondanti per una lunghezza di 5 chilometri, considerata la lentezza di progressione con le ciaspole ai piedi e aggiungendo il tempo per le immancabili foto e video di rito!
2. Dal Passo Staulanza a Rifugio Città di Fiume
L’escursione al rifugio Città di Fiume è la classica escursione che puoi consigliare proprio a tutti : bambini, anziani, adulti con passeggini e adulti non particolarmente allenati.
Questa escursione si presenta come un dolce boccone per iniziare a conoscere l’ambiente dolomitico, con le sue guglie, ghiaioni e maestose cime rocciose. Si tratta di un’escursione consigliata in inverno per diversi motivi: innanzitutto la semplice percorrenza, che con un saliscendi dolce e tranquillo risulta fattibile anche in presenza di tanta neve, poi un dislivello dolce e contenuto entro i 150mt che rende la ciaspolata sicura anche con una nevicata in corso; ed infine l’apertura invernale del rifugio a destinazione!
Consigliamo comunque di controllare l’apertura invernale nel sito ufficiale del rif. Città di Fiume, la quale avviene generalmente con l’8 Dicembre in condizioni normali.
Ci sono diversi percorsi per raggiungere il rif. Città di Fiume: qui consigliamo per bellezza e semplicità di percorso il n 472. Si può parcheggiare al passo, ma abbi premura di arrivare presto, per evitare di non trovare più posto!
L’escursione inizia con una salita con pendenza ridotta e costante. Nel primo tratto ti troverai alle pendici del Monte Pelmo e Pelmetto, circondato da pini mughi, tra gli arbusti più tipici del panorama dolomitico. Il Monte Pelmo è soprannominato anche “Caregon del Padreterno”, traducibile dal veneto come “trono di Dio”, in quanto la sella tra il Pelmo ed il Pelmetto ricorda un grande trono su cui un gigante (o un dio, appunto) potrebbe comodamente sedersi e godere del panorama attorno.
Lo sai che i pini mughi attraggono il calore del sole e lo emanano all’ambiente circostante?
L’escursione con le ciaspole prosegue nel letto di un ghiaione, parzialmente percepibile, in base alla quantità di neve presente. Da qui si segue il sentiero n 480. Difficile sbagliare, ma attenzione a seguire le orme di chi precede o la cartellonistica, in quanto gli ometti sempre presenti nei ghiaioni dolomitici saranno coperti dalla neve.
A questo punto si prosegue per la Forcella Forada (mt 1977) ed in breve si giunge alla destinazione. Anche qui controlla il calendario di apertura, potresti correre il rischio di goderti una fresca panna cotta ai frutti di bosco o una ristoratrice cioccolata calda.
3. Dal Rif. Bai de Dones all’anello delle 5 torri, con possibile prolungamento
Ciaspolata nel cuore delle dolomiti bellunesi, non impegnativa e di grande soddisfazione, anche per i più piccoli!
Dislivello minore di 500 metri, sviluppato su salite dolci e tratti pianeggianti, l’anello delle 5 torri di Cortina è un percorso meraviglioso per chi vuole godere di panorami a 360°.
Il percorso si svolge in un bosco innevato, nei pressi di un laghetto ghiacciato (prestare attenzione!) e sotto ad incombenti paretoni dolomitici con cime e canaloni innevati.
La partenza è dal Rif. Bai de Dones in direzione della pista da sci. Verso metà percorso si incontra il laghetto Bai de Dones, un piccolo lago che ghiaccia in inverno: si consiglia però di ciaspolare nel lato sinistro, senza attraversarlo direttamente. Dopo poco, ci si lascia la pista alle spalle, raggiungendo la strada forestale che proviene da Cianzopè. Infine, si raggiunge in un paio d’ore una radura estremamente panoramica, in cui si ammira Antelao, Sorapiss, Lastoi del Formin e la Croda da Lago.
Dopo il giusto tempo da dedicare a un luogo di cotanta bellezza, si può proseguire in direzione delle 5 Torri, che ora appaiono in tutto il loro splendore come pilastri di roccia incastonati nella terra, simbolo di Cortina ma anche della fragilità e unicità degli ambienti naturali.
Il rifugio 5 Torri (2137mt) è ormai guadagnato con gli ultimi passi, come anche il Rif. Scoiattoli, punti di riferimento della zona. La tappa ristoro è ormai d’obbligo: nelle giornate più fredde consigliamo uno spuntino prima di ripartire per la seconda parte dell’escursione, non obbligatoria, ma altamente consigliata.
Per chi non è stanco è possibile continuare fino al Rifugio Nuvolau. Chiedere conferma della situazione nevosa nel percorso per il rifugio, così da procedere in totale sicurezza. Da qui il percorso si presenta con una salita più sostenuta e costante ed un panorama sempre ampio e mai pericoloso. Questo secondo tratto è meno frequentato ma assolutamente non meno interessante!
Per ciaspolate un filo più impegnative o in zona meno calpestate, consigliamo di indossare le ghette per riparare scarponi e parte bassa dei pantaloni dal contatto con la neve. Ne puoi trovare di basse (a metà polpaccio) o più lunghe (al ginocchio). La scelta è personale!
Gli ultimi metri per raggiungere la forcella Averau, dove il Rif. Nuvolau è posizionato, offre un minimo di esposizione. Il panorama dal rifugio è unico: si ha la possibilità di apprezzare il Passo Giau con le tipiche curve strette dei tornanti che paiono disegnati a mano, e nel centro, la sagoma del Civetta emerge tra tanti monti innevati e famosi in tutto il mondo.
4. Da passo Gardena a Colfosco: scopriamo il parco naturale Puez-Odle
Questa escursione praticabile in inverno con le racchette da neve si snoda lungo il bordo meridionale del parco naturale Puez-Odle, su dolci pendii ai piedi delle piste del Sella Ronda.
Il percorso è consigliato per escursionisti attirati da un ambiente naturalistico impagabile e propensi alla ricerca di silenzio, tranquillità e di un po’ di selvaggio.
Si può tranquillamente parcheggiare nell’abitato di Colfosco, per i più pigri direttamente nei pressi dell’impianto di risalita.
Per iniziare l’escursione si sale da Colfosco con la cabinovia del Plans-Frara fino al rifugio Jimmy, da dove il sentiero n 8, che parte dietro la cabinovia, riscende in direzione Colfosco.
La durata complessiva dell’itinerario è di circa 2 ore, passando per il rifugio Forcelles (2094m) e poi, sulla sinistra della pista da sci si prosegue, sempre in discesa, verso il rifugio Edelweiss, poi fino a Colfosco. La presenza di una fitta cartellonistica permette di godere del panorama e della tranquillità della zona, senza doversi preoccupare minimamente di poter finire fuori sentiero!
5. Sentiero tematico “Tru di lec” – sentiero dei laghi in Alta Badia
Torniamo nuovamente in tema laghi, ma è davvero impossibile non menzionare la ciaspolata nel sentiero “tru di lec”, ossia dei laghi.
Il “Tru di lec” è un facile sentiero escursionistico che offre una bellissima vista panoramica sull’imponente Sasso di Santa Croce (2.907 m s.l.m.) e sulla cima La Varella, alta 3.055 m.s.l.m. Il percorso si snoda sotto le pareti di roccia dell’altipiano della Gardenaccia attraverso il paesaggio naturale dell’Alta Badia.
Il sentiero tematico inizia a Pedraces, una frazione del comune di Badia, e in una camminata di circa 3 ore porta prima fino al Lago Lunch (Lech Dlá Lunch) e poi continua attraverso il bosco fino al Lago Sompunt (Lech da Sompunt). Questo laghetto di color verde scuro a 1.460 m di altitudine è una popolare meta sia d’estate che d’inverno. Sulle sue sponde si trova anche un ristorante.
Passando dai borghi Paracia e Ciaminades, il sentiero riporta infine a Pedraces. Il punto più alto di questa piacevole escursione si trova a 1.671 m s.l.m.
Attenzione, ti ricordiamo infine che dal 1° Gennaio 2022 è entrato in obbligo l’uso di artva, pala e sonda per escursioni su neve anche con ciaspole.