I caschi da alpinismo devono essere omologati secondo una direttiva, la EN 12492, che stabilisce determinati parametri di sicurezza, tipici del contesto alpinistico.
Tutti i caschi da alpinismo/arrampicata devono essere omologati secondo questa direttiva che determina dei valori minimi di sicurezza e tenuta del casco conseguentemente a colpi ricevuti dall’alto, situazione che in alpinismo, con la caduta di sassi, è piuttosto frequente.
Test di verifica conformità casco per tenuta impatto dall’alto in Camp.
Dal 2017 la Federazione Italiana Sci Alpinismo ha introdotto l’obbligo per gli atleti di utilizzare caschi con una omologazione specifica, la EN 1077, dedicata ad assicurare al casco protezione e valori di tenuta elevati anche sui due terzi inferiori della testa, quindi sostanzialmente gli impatti laterali conseguenti ad una caduta.
Per competizioni ed attività con il CAI di carattere sci alpinistico, questi caschi sono diventati obbligatori. Caschi in commercio con la doppia omologazione sono lo Speed Comp di Camp ed il Grivel Duetto, idoeni a svolgere attività sia alpinistica sia scialpinistica.
Lo Speed Comp di Camp è un casco con doppia omologazione, alpinistica e sci alpinistica, per cui può essere utilizzato in ogni contesto con la massima sicurezza.
Un casco con la omologazione EN 1077 oltre ad essere obbligatorio per attività sci alpinistiche, fornisce garanzie in più per la testa di chi lo usa anche in arrampicata, dove gli impatti laterali in caso di volo non sono così improbabili.
Il Duetto di Grivel è un casco con doppia omologazione, che replica in chiave sci alpinistica il design ed il successo del riuscitissimo Stealth.
Si può effettuare attività sci alpinistica anche con caschi non omologati EN 1077?
In attività personale si può fare quello che vuole, non c’è un obbligo di legge in merito all’utilizzo del casco e tipologia di omologazione, ognuno è responsabile per la propria testa. In attività sociale/competitiva è obbligatorio.
Esistono in commercio caschi non omologati EN 1077 che forniscono ottima protezione laterale, si può fare sci alpinismo anche con quelli?
Ci sono in commercio prodotti come il Petzl Meteor, un casco di alta gamma prodotto dall’azienda francese, che è omologato per alpinismo ma non per scialpinismo. Petzl però dichiara che il casco è progettato secondo degli standard di sicurezza fatti per tutelare il capo dagli impatti laterali, fornendo una propria certificazione.
Questo casco, non essendo omologato EN 1077 non può essere utilizzato in attività sociale, competizioni, etc.
In attività personale, se ci si fida di Petzl, si può utilizzare per sci alpinismo, anche se non è omologato EN 1077.
Il Petzl Meteor, anche se omologato solo per alpinismo, è costruito secondo la metodologia “Top and Side Protection”, dedicata a fornire protezione dagli impatti laterali.
Perché Petzl realizza un casco con una propria certificazione contro gli urti laterali e non lo omologa per sci alpinismo secondo lo standard EN 1077?
I motivi possono essere vari, innanzitutto di natura economica ed industriale: omologare un casco costa e se anche a Petzl le risorse non mancano, questo significa dover aumentare i costi industriali ed il prezzo al pubblico.
Ragioni commerciali: se Petzl rileva che il Meteor viene acquistato al 99% da chi ne fa un uso alpinistico, falesistico, allora può non essere interessata ad omologarlo per sci alpinismo.
Di marketing: a Petzl non interessa posizionare un casco nel segmento sci alpinistico perché poco redditizio, ci sono altri competitor con cui ha preso accordi, o altro, etc.
Il Camp Voyager è un casco a doppia omo0logazione particolarmente protettivo ed accessoriato.
In definitiva: per la pratica dello sci alpinismo è indispensabile dotarsi di un casco che offra protezione dagli urti laterali. Andare con un casco minimalista dedicato al free climbing non è la scelta da fare.
Optare per un casco con certificazione costruttiva privata, come nel caso del Meteor, può essere una soluzione per chi effettua scialpinismo sporadico, fidandosi di un costruttore come Petzl, che in ambito sicurezza e lavoro, fornisce standard elevati. Anche se non è la soluzione numero uno.
La scelta migliore ovviamente è quella di affidare la propria testa, quando si fanno uscite di sci alpinismo a prodotti che hanno superato specifici test, riconosciuti da ente indipendente. Non solo in attività sociale, ma anche in attività personale. La sicurezza non ha un momento migliore per essere applicata.