L’area geografica compresa fra le città di Lecco e di Como, raccolta intorno alle sponde del Lario, vanta da più di un secolo una continua e ben nota tradizione alpinistica. In particolare, quest’ultima si è espressa, negli anni, soprattutto nell’arrampicata libera su roccia, trovando nelle Grigne e anche nel Resegone un terreno privilegiato e paesaggisticamente magnifico.
In questo senso, sin dagli anni 30 del ’900, dall’epopea del sesto grado, e con la scuola di Riccardo Cassin e compagni, le rocce lecchesi si sono distinte come una delle culle dell’arrampicata su calcare in Italia. Dal 1984 la zona lecchese e comasca ha visto una rapida e continua diffusione dell’arrampicata sportiva, entro un’evoluzione che non ha conosciuto soluzioni di continuità ed è oggi quantomai vivace.La grande vicinanza dell’area lecchese alle metropoli del Nord ha favorito e incrementa tuttora una frequentazione molto elevata di queste rocce, peraltro da tempo ben note anche a livello internazionale.
Il presente volume si colloca, non solo come nuova edizione del precedente, risalente al 2018, ma come somma di tutte le informazioni disponibili sulle falesie lariane, come testo di riferimento per l’arrampicata sportiva nel lecchese e nel comasco. Il volume, redatto dai medesimi esperti autori dell’edizione precedente, descrive più di 100 falesie, utilizzando le più moderne tecnologie editoriali e grafiche, con supporto di disegni e fotografie tecniche relative agli accessi e alla collocazione delle strutture rocciose, affiancate dalle indicazioni GPS e QR code inerenti gli accessi alle medesime e ai parcheggi. Per precisa scelta editoriale questo volume è stato inoltre arricchito con un alto numero di fotografie d’azione, nella convinzione che le immagini costituiscano un elemento fondamentale nella caratterizzazione sportiva di una falesia o di una via d’arrampicata. Numerose schede storiche e tecniche, illustrano infine i personaggi e i luoghi che hanno fatto la storia dell’arrampicata sportiva nell’area lariana.
Pietro Buzzoni (Lecco, 1963) è alpinisticamente cresciuto tra le pareti lecchesi e valsassinesi. Arrampicatore poliedrico ha in seguito ripetuto numerose vie classiche e sportive in tutto l’arco alpino, aprendo nel contempo numerose vie nuove (oltre 50) nelle Grigne, nei Campelli e nelle Orobie. Ha inoltre scoperto e attrezzato nel territorio Valsassinese diverse falesie nuove (per oltre 200 tiri di corda). Attratto dalle vicende storiche e dagli alpinisti del passato ha ripetuto e riscoperto nel territorio lecchese e valsassinese vie e personaggi dimenticati (raccontati in seguito nel suo libro Alpinismo pionieristico tra Lecco e la Valsassina, Bellavite 2016). È autore di diverse pubblicazioni alpinistiche e storiche sulle principali riviste e siti web del settore, ha inoltre collaborato con Regione Lombardia come consulente per il recente intervento di riqualificazione delle falesie lecchesi.
Eugenio Pesci (Milano, 1961), arrampica dal 1974.Insegna Filosofia a Milano. Ha ripetuto numerose vie classiche e moderne sulle Alpi e dal 1985 si è dedicato soprattutto all’apertura e attrezzatura di nuove vie di stile moderno nelle Grigne, in Verdon, in Val Formazza, in Sardegna, in Marmolada. Ha contribuito alla diffusione dell’arrampicata sportiva e moderna in Italia con pubblicazioni sulle principali riviste europee di settore, e con svariati interventi sui principali media radiofonici e televisivi. Oltre a sei volumi tecnici dedicati alle arrampicate nel lecchese, alcuni dei quali con altri autori, ha pubblicato il volume Le Grigne, nella collana Guide dei Monti d’Italia, Tci-Cai, 1998, e Solitudine sulla est. Ettore Zapparoli e il Monte Rosa romantico, Vivalda 1995.
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