Le cime delle Alpi oltre i 4000 metri di altezza si innalzano per la maggior parte nel Massiccio del Monte Bianco, nel Massiccio del Monte Rosa, nelle Alpi del Weisshorn e del Cervino e nelle Alpi del Mischabel e del Weissmies.
Si tratta di un vasto territorio che copre numerose valli, ricoperto da ghiacciai e fornito di numerosi rifugi alpini e bivacchi di alta quota. Anche le sole vie normali di salita costituiscono un serio banco di prova per ogni alpinista, sia per le elevate quote, sia per le difficoltà e i pericoli dei ghiacciai da risalire e attraversare, sia per le vie di roccia e ghiaccio che devono essere affrontate per raggiungere le cime.
Un numero limitato di cime raggiunge i 4000 metri, tra le quali solo alcune superano i 4500 metri e una singola, il Monte Bianco, sfiora i 5000. Paragonate alla maggior parte delle altre sommità della catena, le cime alpine di 4000 metri assumono quindi proporzioni rilevanti. Malgrado la loro altezza sia, in valore assoluto, la metà di quella dei massimi picchi himalayani, i Quattromila sono i veri e propri “Giganti delle Alpi”: montagne maestose, celebri e, soprattutto, ricche di storia.
Marco Romelli
Di origini lombarde, pratica l´alpinismo da un ventennio, concentrandosi principalmente sul massiccio del Monte Bianco, su cui ha pubblicato la guida “Monte Bianco Classico & Plaisir” in due edizioni successive. Illustratore di testi tecnici e relazioni, la sua passione per la montagna non si esaurisce con l´arrampicata, a cui affianca il disegno e la fotografia nella ricerca costante di un´esperienza estetica completa. E’ anche autore del Grande libro dei 4000, la guida alpinistica a tutti i 4000 delle Alpi.
Valentino Cividini
Alpinista appassionato, frequenta la montagna assiduamente nonostante il lavoro in fabbrica e la famiglia. Ha realizzato numerose scalate in tutto l’arco alpino, dalle vie classiche alle moderne, sia su ghiaccio che su roccia. È anche un grande appassionato di scialpinismo, disciplina per la quale è istruttore nella scuola del C.A.I. Valle Seriana. È autore, sempre con Marco Romelli, della guida “Ghiaccio delle Orobie”. La collezione dei Quattromila, intrapresa quasi per scherzo, è stata per lui fonte di grandi soddisfazioni e soprattutto uno stimolo ad esplorare gli angoli più belli delle Alpi.
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