In Italia si può arrampicare più o meno in ogni zona, dai colli ai monti, e nella pianura laddove ci sono emersioni di rocce o pareti. Il calcare è la roccia più presente, ma si trova anche granito, trachite, conglomerati, arenaria… ce ne è per tutti i gusti. Tra le falesie più spettacolari ci sono quelle con “esposizione mare”. Un tiro in falesia e un rinfrescante tuffo in mare, non male come prospettiva!
1.Arrampicare in Sardegna
Vie sportive a Pedra Longa, costa est della Sardegna.
La Sardegna non è solo acque cristalline, sabbia rosa e Ichnusa. Ci sono oltre 3000 tiri sportivi di falesie sparse per tutta l’isola, fronte mare o nelle zone sopraelevate, con esposizione per tutte le stagioni.
Se vuoi organizzare un viaggio estivo, ti consigliamo di arrampicare nelle falesie in collina: fai base a Ulassai, Osini, Ussassai e Jerzu e goditi le falesie a circa 600/1000 metri e a venti minuti di auto dal mare.
Consiglio per i pro: in presenza di maestrale, la temperatura e l’aderenza sono ancora migliori.
Vicino al mare si può scalare anche in estate, se la giornata non è troppo calda: scopri le falesie di Cala Gonone, Baunei, Domusnovas: veri gioielli incastonati in un panorama che ti lascerà senza parole.
Se preferisci le mezze stagioni, hai davvero l’imbarazzo della scelta: da Cala Gonone a Sulcis Iglesiente, da Dorgali e Castello dell’Iride e tanti altri spot spettacolari. A Ottobre è ancora possibile godersi un bagno caldo,
In Sardegna è possibile arrampicare anche in inverno, e non dimenticare che ci sono trekking favolosi come quello del Selvaggio Blu, sempre fronte mare e avventurosi. Se vuoi affrontarli in sicurezza, senza pensieri relativi all’approvvigionamento idrico e su dove dormire alla notte, affidati alle Guide Alpine.
Nell’isola si trovano diversi tipi di roccia. La varietà più diffusa è il calcare, dalle placche finemente lavorate dal vento alle grotte con canne e prese ampie, solido e di ottima qualità. Nel Nord sardo è invece molto presente anche il granito, sia in monotiri sia in gripposi boulder, mentre il basalto si trova solo in poche zone.
2.Arrampicare in Sicilia
Climbing in San Vito lo Capo, Sicilia.
Palermo, Trapani, San Vito lo Capo, Canicattini e tutte le nuove falesie in Sicilia con relazioni, immagine, mappe si trovano nell’ultima guida dell’isola Di roccia di sole, di Massimo Cappuccio e Giuseppe Gallo. Falesie, boulder, water solo e tutto quel che riguarda l’arrampicata sportiva, divertente, sicura e immersa in panorami strabilianti si trova in questa guida.
Sei indeciso e non sai dove “piantare la tenda” nell’isola? Senza dubbio, ti consigliamo come base la zona di San Vito lo Capo.
San Vito è la mecca dei climber in inverno e nelle mezze stagioni. In estate si trovano spot all’ombra e con orientamento favorevole ma è decisamente ancora troppo caldo. Ottimo compromesso è il periodo fine settembre, primi di ottobre. Riesci a scalare su buone temperature, le giornate durano meno e gli spot vanno in ombra prima. Dulcis in fundo l’acqua è il periodo dell’anno con l’acqua più calda.
3.Arrampicare in Liguria
Arrampicare in Liguria: il traverso a Capo Noli.
Dopo due big must, torniamo con i piedi nella terraferma, precisamente a Finale Ligure.
Selvaggio, aspro e paesaggisticamente eccezionale, quello di Finale è un territorio magico: bianche pareti di calcare emergono da una vegetazione rigogliosa in cui è facile perdersi (senza la giusta guida), terrazze rocciose aprono improvvisamente gli orizzonti con scenari che spesso spaziano fino al mare.
Il Finalese è un luogo da esplorare che offre ancora oggi, dopo più di trent’anni di salite ed escursioni, spazi di avventura per climber, trekker e biker… e per chiunque abbia voglia d’inoltrarsi nelle sue valli.
A partire dagli anni ’60, con ai piedi ancora gli scarponi da montagna, alcuni alpinisti scoprirono Finale in chiave verticale. Da quegli anni tanti chiodatori, scalatori, autori e fotografi hanno trasformato il Finalese in uno dei più importanti luoghi di arrampicata del mondo.
La roccia prevalente è un calcare molto particolare, caratterizzata da buchi e appigli “a goccia”, il che rende l’arrampicata molto tecnica e delicata. Non a caso, si tratta di un polo di attrazione per climber da tutto il mondo e passaggio obbligato per i più forti al mondo.
In estate è preferibile scalare in falesie con esposizione nord, come il Bric del Frate, la Goletta a Rian Cornei o Rocca degli uccelli (attenzione: quest’ultima è aperta solo da metà estate causa nidificazione uccelli).
Sì okey, ma dove arrampicare proprio fronte mare?
Se la tua prospettiva è quella di combinare bagno rinfrescante e relax con l’arrampicata, ti consigliamo spiaggia al mattino e falesia con esposizione est nel pomeriggio!
A Finale disponi di un’ampia scelta, tra le nostre preferite rientrano Kaimano, Scimarco, Italsider e Bric Grigio, con gradi dal 5 al 7.
Se hai piacere ad ingaggiarti e lavorare vie più dure, ti suggeriamo la Gola dei Briganti Inferiore, perfetta in estate in quanto sempre all’ombra.
Infine, impossibile non citare la Grotta dell’Edera, di affascinante ambientazione e con finestra superiore, a soli 15 minuti dalla costa. Unica cosa: occhio alla chiodatura, un po’ lunga.
Se sei già stato e intendi approfondire la tua passione e conoscenza di tutti i siti più storici ma anche delle vie moderne spittate più recentemente, Finale 51 Rock Climbing a Finale Ligure è la bibbia del finalese, composta da 2 volumi che racchiudono 200 settori con circa 4000 vie. Per chi è innamorato del finalese, per chi intende trascorrere i prossimi weekend in zona, tra un aperitivo lungo mare e un tiro su roccia.
4.Arrampicare in Friuli Venezia Giulia
Falesia la Napoleonica, vista dal settore le Parallele, a Trieste.
Nomi come Comici e Carlesso risuonano tutt’oggi nelle falesie del Friuli Venezia Giulia, sussurrati da climbers in trasferta o letti nei nomi di tiri sportivi attrezzati scritti in parete.
In questa regione si arrampica un po’ dappertutto, nella dolomia delle Alpi Giulie, fronte lago nel calcare della splendida Avostanis in vie lunghe eccezionali, o, come noi preferiamo, fronte mare nel capoluogo.
Il nostro spot prediletto è senza dubbio la falesia Napoleonica, dal settore Sopra la Napoleonica alle Mani di Fatima, in cui è raro non innamorarsi di un calcare solido e lavorato dal vento, a tratti bianco candido e giallo intenso, la cui bellezza si specchia nel mare di fronte del golfo di Trieste. Si intuisce che il panorama dalla sosta di fine via non è cosa da poco, vietato non assaporarlo a fine via. I gradi vanno dal 4c all’8a e sono ben distribuiti nei vari settori, così da consentire ai climber beginner di sostare verso le Parallele, ad esempio, ed ai big di arrampicare Sopra la Napoleonica, con difficoltà dal 6b al 7c. Se invece stai progettando un viaggio di arrampicata “inclusivo” di climber di diversa esperienza e preparazione, il settore centrale detto proprio La Napoleonica, offre difficoltà dal 4° grado all’8b, dagli intriganti boulder ai traversi (anche di 8a!). Come valida alternativa falesistica, vi è la falesia della Costiera.
La Napoleonica e la Costiera offrono scorci unici, la chiodatura è sempre buona e l’esposizione sud/ovest favorisce le mezze stagioni o le più calde giornate invernali, anche in presenza di Bora. Inoltre, asciuga presto dopo la pioggia.
L’arrampicata a Trieste richiede un preciso gioco di piedi, da posizionare su prese non sempre ampie e talvolta unte, e resistenza, il tutto ampiamente ricompensato dal panorama spaziale che la zona offre.
Il miglior compromesso in estate tra temperature elevate, sport e mare è la falesia di Sistiana. Al mattino ci si fa un bagno e al pomeriggio si arrampica. La falesia è scalabile anche nei giorni più caldi, quando al pomeriggio l’ombra permette di arrampicare in piena estate, complice l’esposizione est e la dolce brezza marina pomeridiana. La falesia più che fronte mare è… in spiaggia!
5.Arrampicare in Toscana
Capo d’Uomo all’Argentario.
Nell’immaginario collettivo la Toscana è città d’arte, colline del Chianti, mare, isole e il suo arcipelago. Le Alpi Apuane sono le cave di marmo. Per noi scalatori, colpiti dal fascino della roccia calcarea, la Toscana si tramuta in falesie spittate, anche a picco sul mare. Non solo monotiri, bensì molto spazio al boulder, anche in spiaggia.
La Costa della Scogliera è una vasta area rocciosa che si trova nella zona sud-orientale nel promontorio dell’Argentario. La parte più interessante è la parete detta delle “Canne d’organo” inserita tra un fitto e rigoglioso bosco: tra le mille sfumature del verde di flora mediterranea e intricati cespugli e l’azzurro del mare e del cielo. Il nome della parete deriva dal suono del vento, che quando si infrange contro le rocce, pare quasi di udire un organo che suona. Un dolce suono, rassicurante e al contempo dirompente, ti accompagna nella tua scalata a picco sul mare, in una delle falesie più belle d’Italia. E non sarà facile tornare alla vita di tutti i giorni, una volta arrivato in sosta, sceso e terminato il tuo climbing trip in Toscana, perché la melodia delle “Canne d’organo” ti accompagnerà nei giorni a venire.
La roccia è prevalentemente un calcare grigio molto tenero con sfumature rosa, naturalmente ricco di appigli. La classica via che non puoi non affrontare è quella dello spigolo, di bassa difficoltà e di forte impatto ambientale, vista l’esposizione e il fatto di trovarsi a picco sul mare. Il clima mediterraneo ideale nelle mezze stagioni, permette spesso l’arrampicata anche nei periodi invernali e se ventilato anche durante i giorni caldi d’estate.
Un altra meta molto gettonata per quanto riguarda l’arrampicata sportiva in località di mare, è l’isola d’Elba.
Da Fetovaia a Sant’Andrea, passando dal Monte Capanne, sono molte le falesie dove puoi metterti alla prova su pareti spettacolari e spesso poco frequentate: scopri, ad esempio, il granito del versante occidentale dell’isola o la selvaggia Costa dei Gabbiani, a sud-est. L’isola si gira facilmente con mezzi anche ecologici, come la bicicletta, e hai l’opportunità di scoprire diversi spot di arrampicata in pochi giorni. Unica cosa, prestare attenzione sullo stato delle vie: di spit e soste in particolare. Alcuni settori hanno il pregio di essere poco frequentati, il che si traduce in tranquillità, silenzio, maggior contatto con la natura, ma anche chiodatura a volte vecchia, usurata dal contatto con gli agenti atmosferici e la salsedine, talvolta uno spit da avvitare o una catena usurata. Fai un controllo visivo prima di scalare una via o chiedi info ai locals, se possibile.
La Toscana nella sua vastità offre le falesie del Camaiorese, Sant’Anna di Stazzema sulle Apuane, Garfagnana, Isola d’Elba, Porto Ercole nell’Argentario e molto altro fino a 91 falesie racchiuse nell’ampia e completa guida di Raffaele Giannetti, pubblicata nel 2020 e aggiornata con le ultime aperture.
Sestogrado – yes we climb.