Eravamo in falesia con un paio di amici, si parlava del più e del meno e soprattutto di una via su cui uno di noi si stava ingaggiando da diverso tempo. La considerazione che è emersa è stata: “continuo a volare sempre sullo stesso punto, solo che ogni volta il volo mi sembra più doloroso e mi sembra di prendere una insaccata più forte”.
Bene, la prima questione è: più voli e più la corda è sottoposta a stress, per cui diminuirà la sua capacità di assorbimento del carico e la forza di arresto a cui è sottoposto il climber inesorabilmente aumenterà.
Ma c’è un’altra questione che incide sulle prestazioni e capacità di assorbire l’energia della propria corda: la possibilità di farla “riposare” o meno dopo un volo. Sì, dopo un volo si è concentrati sul “nostro” riposo personale, sul recuperare le energie e la concentrazione per ripartire, ma, cosa non trascurabile, anche la corda ha bisogno di riposare per riprendere le caratteristiche di elasticità ottimale.
Dopo un volo significativo infatti le fibre di nylon che compongono la corda hanno bisogno di almeno 5 minuti per riprendere l’elasticità ottimale (non originaria, perché quella non verrà mai più acquisita).
L’UIAA ha stabilito con diverse prove di laboratorio, che generalmente il decadimento delle prestazioni di una corda in relazione ai voli ed ai tempi di recupero è il seguente:
- un volo che si ripete dopo 5 minuti dal precedente determina un incremento di forza d’arresto di circa il 15% rispetto al volo precedente
- la maggiore differenza si ha tra il primo volo assoluto della corda ed il secondo dove la variazione può essere del 15/20%, mentre per i successivi, vista la perdita di elasticità della corda, la variazione si stabilizza sul 10/15%
- con una pausa di 30 minuti la perdita di elasticità della corda tra un volo e l’altro si abbassa e la forza di arresto aumenta “solo” del 5/10%.
Altro elemento da tenere in considerazione è il nodo. Essendo che la parte di corda più stressata nel volo è quella interessata dal nodo, sciogliere lo stesso e rifarlo prima di rivolarci sopra determina una minore rigidità della corda e quindi del volo.
Conclusioni:
– più voli e più la corda si irrigidisce e perde elasticità, non puoi farci niente
– la maggiore perdita di elasticità si ha tra la prima e la seconda caduta assoluta di una corda
– sciogliere il nodo tra un volo e l’altro ha effetti benefici sulla corda
– più si fa riposare la corda dopo un volo importante e meglio è per il recupero delle sue capacità di assorbimento. Un riposo di 5/10 minuti (arco di tempo in cui non rifare un volo) è sufficiente.
Fattori che possono parzialmente “migliorare” questo fenomeno di naturale decadimento delle prestazioni della corda sono l’utilizzo di un freno quanto più dinamico possibile, ovviamente il non fare voli importanti (in caso per esempio di corda bloccata) e, nel caso, ogni tanto tagliare e quindi “aggiornare” lo spezzone di ramo finale dove si effettua il nodo.
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