De gustibus non est disputandum.
E’ vero, i gusti sono soggettivi e non esiste un criterio universale di bellezza. Tuttavia, dopo anni di scalate (e abbuffate, lo ammettiamo) nelle splendide Dolomiti, abbiamo pensato di redigere la nostra personale lista dei rifugi che, secondo noi, per qualità architettonica, capacità di dialogo con l’ambiente e posizione geografica, meritano almeno una visita nella vita.
1.Rifugio Nuvolau – 5 Torri
Il Rifugio Nuvolau è raggiungibile da Bai de Dones, tramite impianti o con il sentiero 439, oppure dall’altro versante, partendo dal passo Giau dal Rifugio Fedare. Magnificenza del panorama a parte, a quasi 360 gradi su Pelmo, Civetta, Pale di San Martino, Marmolada e dando le spalle al rifugio, sulle Tofane e Torri del Falzarego, si tratta del rifugio più antico delle Dolomiti (escluse quelle di Brenta). Risale al 1883, anche se fu ricostruito dopo la Grande Guerra; ed è gestito dal CAI dal 1930.
2.Rifugio Lagazuoi – Cortina D’Ampezzo
Che dire del Rifugio Lagazuoi, se non che è assolutamente uno dei rifugi più curati, eleganti, ampi e disposto in una posizione panoramica formidabile? Il Rif. Lagazuoi si trova in cima al Piccolo Lagazuoi, sopra il Passo Falzarego, tra Cortina d’Ampezzo e Val Badia. La terrazza panoramica, spaziando letteralmente su tutte le vette principali delle Dolomiti, è raggiungibile dal passo Falzarego tramite sentiero attrezzato sul sentiero Kaiserjager, con il percorso delle gallerie del Lagazuoi, dalla Val Badia o tramite comoda funivia. La zona è disseminata di ricordi legati alla prima guerra mondiale, come trincee e tunnel.
3.Rifugio Scoiattoli – 5 Torri
Costruito nel 1969 dalla guida alpina Lorenzo Lorenzi, il rifugio Scoiattoli è tuttora gestito dalla stessa famiglia.
Situato proprio sulle piste da sci del comprensorio del Dolomiti Superski, si trova nelle immediate vicinanze del Museo all’aperto della Grande Guerra, dove si possono percorrere le trincee e le postazioni restaurate della Prima Guerra Mondiale, tramite facile escursione adatta a famiglie. Si raggiunge dalle seggiovie di 5 Torri e di Passo Giau, da Passo Falzarego all’Armentarola.
La eccezionale posizione, accostato alle 5 Torri ed immerso tra roccia dolomitica ovunque si giri lo sguardo, “non bastava” ai gestori, che hanno deciso di ampliare la magnificenza del rifugio con una splendida vetrata e di offrire una vasca botte di legno, per godersi una spa in alta quota, anche di notte.
4.Rifugio Re Alberto – Catinaccio
Il rifugio Re Alberto è situato nel cuore del Catinaccio, al confine con la Val di Fassa, ma ancora in territorio Sudtirolese. Disposto in una conca, circondato da immense bastionate dolomitiche, è frequentato da escursionisti, alpinisti e fotografi, per la posizione unica in cui si trova e per l’evidente contrasto tra la roccia dei “monti pallidi” ed il cielo azzurrissimo. Dal rifugio pare di poter toccare con mano la torre Delago, Stabeler e Winkler, chiamate così dal nome del loro primo scalatore; ma tutte le torri, guglie e vette che si incontrano con lo sguardo conferiscono un’atmosfera di avventura ed al contempo piccolezza dell’uomo, nei confronti di una natura così selettiva e selvaggia.
Al rifugio Re Alberto c’è un’appuntamento fisso con l’enrosadira, quando ogni sera al tramonto tutto si colora di rosa, arancio, rosso… da non mancare almeno una volta nella vita!
5.Rifugio Locatelli – Tre Cime di Lavaredo
Questo viaggio tra i rifugi più belli delle Dolomiti non poteva non menzionare il Rifugio Locatelli, che offre la vista più iconica delle Dolomiti: quella sulle Tre Cime di Lavaredo, dalla migliore prospettiva possibile. Conosciute anche come le ‘Tre Dita di Dolomia’ e incastonate all’interno del Parco Naturale Tre Cime, sono il frutto di una lenta erosione dello strato di dolomia principale. Il rifugio in questione è un rifugio facilmente accessibile. La maggior parte dei visitatori sono ospiti giornalieri, che arrivando dal Rifugio Auronzo, raggiungono il rifugio dopo una camminata di circa un’ora. Durante le belle giornate estive è perciò possibile contare più di 2.000 ospiti al rifugio!
Sestogrado – yes, we climb.