La stagione “fresca” è alle porte e con lei i momenti per arrampicare outdoor sono sempre meno. Qualcuno diventa sciatore, altri si dedicano all’allenamento a secco, altri, molto altri, migrano nelle palestre di arrampicata. Scopriamo insieme il miglior equipaggiamento per una giornata indoor.
L’autunno è uno dei mesi più belli dell’anno per andare in montagna. Poca gente in giro, colori che sembrano disegnati da un pittore fiammingo, profumi di caldarroste e del fumo che esce dai camini delle baite. Insomma un paesaggio incantato in cui muoversi veloci sulla roccia è qualcosa di magico. Come tutte le belle favole però anche in questo caso ad un certo punto arriva un cattivone che interrompe la magia… nel nostro caso il cattivone si chiama INVERNO.
Pioggia, freddo, a volte addirittura neve, rendono praticamente impossibile arrampicare outdoor, naturalmente a meno che voi non abitiate nel Sud Italia, a Kalymnos, Finale Ligure o un qualsiasi luogo ove si arrampica 365 giorni l’anno.
Il climber è una specie animale piuttosto disomogenea che reagisce in maniera diversa all’arrivo della stagione fredda: c’è chi cambia il vello indossando colorati strati in Gore-Tex, sofisticati scarponi in plastica e leggerissimi sci per diventare uno skialper, altri ancora si chiudono dentro alla loro tana sotterranea tra travi d’allenamento, libri di teoria e luci al neon aspettando che la bella stagione arrivi per sfoderare una nuova massa muscolare, altri ancora invece decidono di cedere alla tentazione della socialità e iniziano a mettere regolarmente le mani sulla PLASTICA.
Sender One, Santa Ana California.
ARRAMPICATA INDOOR – ODI ET AMO
All’interno della comunità dei climber l’arrampicata in palestra è spesso vista quasi come un male. Arrampicare su plastica consuma le scarpette, non insegna a “leggere” la roccia e facilita gli infortuni. Eppure arrampicare indoor é sicuramente uno dei modi migliori per allenarsi fisicamente e, se le vie sono ben realizzate e studiate, anche tecnicamente. Passare un inverno dentro una palestra, magari di quelle con bei tiri di corda, una sala boulder varia e un bar dove si possa fare amicizia e trovare nuovi compagni di cordata per la stagione calda può rappresentare un ottimo inverno per un climber, soprattutto se alle prime armi e ancora non troppo inserito all’interno della comunità arrampicatoria locale. Insomma la palestra deve essere vista come metodo di allenamento, di crescita fisica e tecnica e di condivisione d’esperienze.
L’ATTREZZATURA IDEALE
Una giornata, o una serata dopolavoro, ad arrampicare in palestra non richiede attrezzatura particolare, quello che normalmente si utilizza in falesia o nel boulder può andare bene, ma servono alcuni accorgimenti o “trucchetti” per far durare più a lungo il materiale e preservare il nostro fisico.
- ABBIGLIAMENTO: Sia che si voglia fare corda o solo boulder teniamo presente due cose in particolare, i muri delle palestre sono normalmente molto più abrasivi della roccia quindi è consigliabile indossare pantaloni lunghi ben elasticizzati, ma allo stesso tempo ben traspiranti e leggeri perché in palestra si suda molto. Proprio per questo meglio indossare una maglietta o, per le ragazze, un top mentre si arrampica e subito dopo coprirsi con una felpa in modo da non far raffreddare il sudore sulla pelle. Lo stile è personale, ma ricordiamo di essere in una situazione “sociale”… se sappiamo di sudare come dei trichechi meglio portarsi un paio di magliette di ricambio.
- IMBRAGO: Se arrampichiamo in una palestra con corda possiamo utilizzare il nostro normale imbrago, certo indossare un imbrago da arrampicata sportiva leggero e traspirante (ad esempio Sama, Energy, BD Solution) è sicuramente meglio di sceglierne uno pensato per l’alpinismo invernale. Se siete in dubbio su come scegliere l’imbrago fate riferimento alla nostra guida.
- ASSICURATORE: per far sicura in palestra sono da preferire sistemi di assicurazione con freno automatico come il Petzl GRIGRI+, CAMP Matik o CT Clik-UP Plus, ma la palestra può rappresentare anche un luogo “protetto” dove fare pratica con tutti i sistemi di assicurazione e imparare a gestire le corde con dispositivi come ATC o Pivot. Naturalmente imprescindibile l’utilizzo di un moschettone con chiusura di sicurezza e sistema anti-ribaltamento, più comodo per l’assicurazione indoor (ad esempio Grivel, DMM, BD). Importante sempre verificare che il diametro della corda sia compatibile con il dispositivo di assicurazione utilizzato. Per l’indoor non sono necessari rinvii, moschettoni o cordini, almeno… nel 99,9% delle palestre.
- CORDA: Se la palestra in cui arrampicate prevede solo top-rope le corde sono già pre-montate, mentre se potete utilizzare la vostra corda allora la scelta migliore è quella di una corda singola, resistente e robusta. In palestra ci si allena, si scala molto, si cade molto e le pareti sono estremamente abrasive, quindi una corda più generosa svolge al meglio la sua funzione. Corde di diametro intorno ai 10 mm svolgono egregiamente la loro funzione con un peso al metro più che dignitoso. Difficilmente una palestra supera i 20 m di altezza quindi anche una corda da 60m risulta perfetta e un po’ più leggera da trasportare. Il formato che va per la maggiore in palestra oggi come oggi è il 9.8. Per noi delle ottime corde da palestra sono Beal Antidote 10.2, Petzl Mambo 10.1, Beal Virus 10.0, Camp Quasar 9.9 e Edelweiss Rocklight II 9.8
La Beal Virus 10.0 con il suo spessore generoso è un’ottima corda per lavorare le vie in palestra.
- SCARPETTE: in palestra le scarpette si consumano alla velocità della luce quindi utilizzare le vostre scarpette da “progetto” non è l’ideale, a meno che non siano nuove di zecca e vogliate utilizzarle per qualche tiro in modo da adattarle al vostro piede. Quasi tutte le marche ormai hanno in catalogo modelli dedicati alla palestra con mescole piu resistenti, tomaie più traspiranti e soprattutto lavabili. La scarpette da palestra ideale ha un’intersuola piuttosto morbida e una suola resistente e duratura. Considerando che in palestra si arrampica più che in falesia anche scegliere una calzatura comoda è importante. Naturalmente la scarpetta è una cosa molto personale e quindi ognuno saprà scegliere quella più adatta a sé.
- ACCESSORI: Per quanto riguarda il resto del materiale tutto quello di cui si necessita è un sacchetto portamagnesite che eviti la dispersione della polvere- Considera però che la magnesite liquida a composizione alcolica, ancorchè consigliata per non disperdere polvere, è da qualche mese stata resa obbligatoria nelle palestre per ragioni igieniche e di sanificazione di mani e prese. Importante portare con sé una borraccia con acqua o sali minerali, qualche barretta o anche delle banane. Sempre per il fatto che tendenzialmente si arrampica per più tempo che in falesia possono essere utili un paio di occhiali a prisma, mentre per comodità tra un tiro e l’altro mentre si fa sicura al compagno meglio un paio di ciabatte o infradito, piuttosto che un paio di scarpe con lacci. Utile anche una crema per mani da applicare alla fine dell’allenamento per curare la pelle e farla ricrescere più velocemente visto che le prese in plastica tendono a “mangiarla”.
BORSA: tendenzialmente in palestra si va dopo il lavoro o durante i weekend di brutto tempo. Il nostro consiglio è quello di creare un set “palestra” da tenere sempre nel baule della macchina (tanto le temperature non sono così elevate da rischiare di rovinare il materiale) in modo da essere pronti ad arrampicare non appena abbiamo un paio d’ore libere o appena timbrato il cartellino. Diventa quindi comodissimo tenere tutto all’interno di una borsa pensata allo scopo come il Camp Rox o il BD Stone Duffel ma ricordatevi di togliere magliette sudate e scarpette una volta arrivati a casa, altrimenti ci sarà da chiamare gli acchiappafantasmi… a meno di non mettere dentro alle scarpette un prodotto intelligente e utile come i Boot Bananas, un aspiraodori progettato per le scarpette, la vostra compagna/o di casa vi ringrazierà.