Il mondo dell’arrampicata si divide in due fazioni: chi utilizza sull’anello di servizio il nodo a 8 infilato e chi invece sceglie il Bulino Ripassato. Chi ha ragione? Cerchiamo di trovare una risposta…
Quando ti sei legato a una corda per la prima volta l’istruttore ti ha sicuramente detto: “ora stai molto attento perché questo è il nodo più importante di tutti, è quello che ti salva la vita. Non dimenticarlo”. A quel punto il 90% degli istruttori ti ha fatto un 8 infilato, mentre il 10% un più complicato bulino ripassato.
Questa diatriba anima tantissimi forum di arrampicata e alpinismo, abbiamo allora deciso di buttarci nella mischia e cercare di analizzare pro e contro dei due sistemi di legatura.
BULINO RIPASSATO COME SI ESEGUE
Il bulino si esegue facendo passare la corda nell’imbrago, si esegue poi un’asola attraverso la quale si recupera la corda formando una seconda asola. Si infila il capo libero (corrente), nell’asola formata. Il capo lo si ripassa quindi nell’imbrago (in senso inverso rispetto a come esce dall’imbrago stesso). Con lo stesso capo si ripercorre il bulino semplice fatto in precedenza per ottenere un nodo infilato. Con lo spezzone di corda che esce dal bulino, si esegue un nodo di sicurezza.
Paura di dimenticarsi come si esegue il bulino? Nessun problema, basta tatuarselo sul braccio!
BULINO VANTAGGI
Normalmente il bulino viene utilizzato da climber che lo preferiscono perché in caso di caduta risulta molto più facile da slegare. Il bulino assorbe maggiore energia durante la caduta e quindi va a consumare meno la corda. Se si lavora un progetto in falesia e si pensa che si effettueranno molte cadute, alcune anche con voli piuttosto ampi, allora il bulino è il nodo perfetto perché, non andando a tirarsi dopo una caduta, non presenta il rischio diventare impossibile da slegare perché troppo serrato.
BULINO SVANTAGGI
Il bulino è più complicato da realizzare (dicono… a chi scrive non sembra proprio se ci fai la mano) ma soprattutto è più difficile da controllare a vista rispetto al nodo ad 8. Anche un climber esperto può non accorgersi, nel double check, che il bulino del compagno non è realizzato correttamente, serve un po’ di pratica. Il bulino semplice ha una riscontrata tendenza all’autoscioglimento, è indispensabile per la propria sicurezza utilizzare la versione ripassata.
OTTO INFILATO COME SI REALIZZA
Il Nodo a otto infilato o nodo delle guide con frizione è forse il nodo più utilizzato in arrampicata: creare una forma ad 8 a circa 80/100 dalla fine del capo, infilare il ramo nei due passanti dell’imbrago, lasciando “fuori” l’8 (non importa se sotto o sopra), successivamente “rincorrere” il nodo a 8 con il capo scarico. Afferrare entrambi e tirarli contemporaneamente ed insieme all’asola, però in direzioni diverse. Assicurarsi sempre che la corda nel nodo non si accavalli, ma rimanga parallela. Il nodo deve essere il più vicino possibile all’anello dell’imbrago.
L’otto infilato abbiamo detto che non è difficile da realizzare, ma anche qui nel dubbio… meglio averlo a portata di sguardo!
OTTO INFILATO VANTAGGI
Il nodo a otto infilato è sicuramente il nodo più facile da realizzare, soprattutto per un climber alle prime armi. Facilmente controllabile a vista sia da chi arrampica, sia dal suo partner. Risulta quindi molto sicuro, al contrario del Bulino in situazioni in cui il nodo vada a sfregare continuamente contro la roccia è praticamente impossibile che si apra da solo. Più facile da utilizzare con corde nuove o rigide.
OTTO INFILATO SVANTAGGI
L’unico vero svantaggio di utilizzare un otto ripassato è la difficoltà di aprirlo in caso di caduta. Infatti se si utilizza questo nodo per lavorare progetti in cui ci sono molte cadute con voli duri, l’8 tende a tirarsi durante la caduta, a volte addirittura arrivando al punto che diventa difficilissimo da slegare.
QUINDI? QUALE SCEGLIERE?
A questo punto vorrete avere una risposta chiara e decisa! La risposta è che entrambi in nodi sono sicuri e utilizzabili. Possiamo però sottolineare come il nodo a otto ripassato sia preferibile per i principianti o nelle vie lunghe, mentre il bulino è più adatto a climber che vogliono lavorare vie molto difficili, soprattutto se in terreno strapiombante. In conclusione potremmo affermare che l’8 è un nodo universale, mentre il bulino uno più adatto a chi ha un peletto di esperienza in più e sa “leggere “ la corda.
Naturalmente la scelta tra l’uno e l’altro è condizionata da convinzioni personali e abitudini, quindi a parità di sicurezza dei due nodi, l’importante è che siano sempre ben realizzati e che spendiate qualche secondo prima di partire per controllare il nodo e farlo controllare dal vostro partner.
Come sempre vi suggeriamo di rivolgervi alle Guide Alpine e ai professionisti della montagna per imparare a realizzare questi nodi al meglio e con le tecniche più adeguate.
Climb safe.