“E’ una via morfologica”, se non l’hai ancora mai sentita (beato te), è una motivazione, per non dire una scusa, che si accampa per sostenere che quella via richiede una certa specificità fisica per essere ben realizzata. Climber con caratteristiche fisiche differenti la percepiranno molto diversa in termini di difficoltà, per cui un soggetto alto e magro potrà percepirla come un 6a mentre un soggetto basso e tozzo potrà percepirla come un 6c o viceversa. Ciò è normale, si dirà, visto che il bello dell’arrampicata è proprio che nessuna via è mai uguale ed ognuno di noi deve saperla interpretare con i mezzi fisici che ha a disposizione. Ma se è vero che l’importante è divertirsi, è anche vero che in arrampicata come in tutti gli sport, una certa morfologia del proprio corpo potrebbe favorire, adattarsi meglio, alla maggior parte di situazioni arrampicatorie, meglio di altre. Così come un numero 10 nel calcio tenderà ad essere basso con gambe forti e fibre muscolari corte, a un pallavolista o a un cestista, per giocare a livelli elevati sono richieste altre doti da madre natura e da sviluppare con l’allenamento.
Vediamo cosa ne pensa Adam Ondra: che caratteristiche fisiche deve avere un climber per potersi spingere ai limiti dell’arrampicata? E’ più vantaggioso essere basso o alto? Magro o muscoloso?
Nella sua personale esperienza Adam Odra riferisce che da piccolo era più basso rispetto alla media dei suoi coetanei e che era piuttosto magrolino. La sua dote principale era quella di avere mani e dita resistenti e forza, soprattutto quella esplosiva. Le dita, se corte e tozze, traggono vantaggio dal fare meno effetto “leva” ma sono uno svantaggio quando devi impugnare i grandi svasi tipici delle competizioni odierne.
Giusto per demotivare chi si allena ogni giorno su mono e bi dita per incrementare la forza, il buon Adam dice: “la forza che ho nelle dita credo che sia qualcosa che non ho migliorato negli ultimi vent’anni, ma che ho sempre avuto sin da piccolo. Quando avevo 7 anni riuscivo a tenermi su prese e buchi simili a quelli in cui riesco a tenermi oggi”.
“Quando avevo 10 anni ero sempre piuttosto magro ma non ero particolarmente forte, per cui il mio stile di arrampicata doveva necessariamente compensare con la massima dose di tecnicità possibile e questo mi ha aiutato a crescere”. “Verso i 15 anni sono cresciuto molto ed ero alto quasi 1.80cm ma sono rimasto sotto i 60kg di peso. Non ero particolarmente forte ma avevo il mio stile, ero veloce e fluido, con movimenti rapidi e precisi.”
Sulla morfologia migliore per eccellere Adam dice: “Qualche anno fa la morfologia migliore era più magro possibile! Oggi, con il cambio di stile delle gare, e con l’aumentata pratica del boulder, non è più così vantaggioso essere particolarmente magro. Negli ultimi anni sono diventato più forte e muscoloso ed ovviamente sono aumentato di peso.”
Per l’arrampicata lead Adam Ondra, che è alto 1.86cm, si considera nel rapporto altezza/peso ideale quando pesa 70kg, mentre nelle competizioni di boulder si “sente bene” quando pesa 72kg. Quando è in stagione di allenamento acquisisce massa muscolare ed aumenta di peso. Subito prima delle gare, quando interrompe la preparazione intensa, la massa muscolare perde immediatamente liquidi e di conseguenza anche peso.
Altezza ed apertura braccia: “la maggior parte di persone crede che io abbia un’apertura delle braccia elevatissima, mentre, se si prendono come riferimento altri top climbers, il mio rapporto tra altezza ed apertura braccia è piuttosto nella norma (Ape index: +1cm). In molti casi avere braccia lunghe è un vantaggio perché ti consente di raggiungere prese lontane, in altri casi è uno svantaggio perché hai più leva e devi fare più fatica per tenerti attaccato alla parete.” Prosegue Adam: “la tua altezza in arrampicata è irrilevante, ciò che conta è la lunghezza delle tue braccia, il tuo allungo, e quanto in alto riesci ad arrivare. Per la mia altezza, che è di 186cm, non riesco ad allungarmi molto, perché le mie spalle sono basse. Delle volte mentre arrampico, non sembra che faccia fatica a raggiungere le prese lontane, ma questo è ciò che deriva dallo stile di arrampicata che avevo quando ero bambino e cioè quello di alzare molto i piedi. Anche ora il mio stile è quello di alzare i piedi molto in alto per mettermi nelle condizioni di raggiungere le prese più lontane.”
Quindi? Qual è la migliore morfologia per un climber?
Conclude Adam Ondra: “Non penso ci sia una morfologia migliore rispetto ad un’altra, credo che si debba essere consapevoli delle proprie caratteristiche fisiche, dei propri punti di forza e di debolezza e si sappia lavorare su questi. Lo so, sono alto e posso essere considerato relativamente pesante, ma ho uno stile di arrampicata veloce che si basa sulla precisione e sull’efficienza e so che devo essere mobile e flessibile per poter compensare quelle situazioni in cui gli appoggi per i piedi per me sarebbero troppo alti.”
“Se sei uno di quei climber che si lamenta sempre delle proprie caratteristiche fisiche, sono troppo alto, sono troppo basso… dipende solo da te trovare il tuo stile, trova i tuoi vantaggi, allenali e fanne buon uso, quando sei in parete”.
Adam docet