Il climber tedesco Alex Megos è forse meglio conosciuto per aver aperto una delle vie più difficili al mondo, Bibliographie (9c), a Céüse, in Francia, nel 2020. Il 28enne è uno degli atleti più seguiti dell’arrampicata sportiva. Nelle ultime settimane, tuttavia, Megos ha spostato la sua attenzione dall’allenamento, all’aiuto ai rifugiati ucraini in fuga dall’invasione russa.
Megos in questo è coinvolto personalmente, in quanto la sua ragazza, Jenya Kazbekova, anche lei climber impegnata nelle competizioni, è ucraina. Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina il 24 febbraio, Megos e la sua famiglia hanno accolto 15 ucraini, tra cui la sua ragazza, sua madre e sua sorella. I profughi si sono trasferiti nelle proprietà della famiglia a Erlangen, in Baviera.
Tra i rifugiati Megos e la sua famiglia stanno ospitando diversi giovani alpinisti e i loro familiari. Con alloggio e cibo assicurati, i loro bisogni più immediati sono burocratici: presentare documenti per registrare tutti presso il governo tedesco per garantire che abbiano un’assicurazione sanitaria, documentazione adeguata e, infine, sostegno finanziario. Due dei rifugiati sono minorenni e hanno dovuto lasciare il Paese senza i genitori, quindi Megos sta per diventare il loro tutore legale.
“Siamo in contatto con l’ufficio per il Welfare minorile e hanno visitato la nostra casa la scorsa settimana per assicurarsi che i ragazzi e le ragazze fossero in buone mani. D’ora in poi mi prenderò cura di loro, assicurandomi che vadano a scuola, che abbiano abbastanza da mangiare. Firmerò i loro documenti se c’è bisogno di firmare qualcosa e così via. Per ora sta andando bene, ci vorrà solo del tempo prima che tutto vada a posto e diventi routine”.
Megos sta facendo del suo meglio per rendere la vita il più normale possibile sia per sé stesso, sia per i suoi ospiti. Ovviamente il volume di allenamento ne ha risentito e, come riferisce “la mia testa ed il mio cuore non ci sono”. In questi giorni sta arrampicando con gli ucraini, aiutandoli a continuare a praticare questo sport ed ha postato un video su Instagram, chiedendo ai suoi 365.000 followers aiuto finanziario. I fondi andranno a sostenere i bisogni primari come cibo, vestiti e alloggio. Parte dell’obiettivo della raccolta fondi è quello di poterli mandare alle competizioni e consentire loro di avanzare nelle carriera atletica.
“Un sacco di persone che sono venute a casa mia sono alpinisti e fanno parte della nazionale giovanile ucraina”, dice. “Voglio consentire loro di andare alle competizioni e se la federazione ucraina non è in grado di fornire loro abbastanza soldi per farlo, mi piacerebbe occuparmene io. Alcuni atleti ottengono ancora soldi dal governo ucraino per le loro carriere sportive, ma questo è legato ai loro risultati nelle competizioni internazionali. Come climber professionista non ho molti soldi, quindi l’aiuto della comunità è molto apprezzato”.
Nel frattempo, Megos vuole che il resto del mondo capisca che questa guerra non è troppo lontana per destare preoccupazione.
“In generale, molti alpinisti non hanno postato nulla sulla guerra perché si sentono troppo lontani e come se non ci fosse niente da fare, ma mi auguro che gli atleti usino di più le loro piattaforme per aiutare le persone e spostare le cose nella giusta direzione. Potrebbe trattarsi di chiedere alle persone di donare denaro, offrire rifugi, offrire case. Persone provenienti dall’Ucraina a un certo punto finiranno anche negli Stati Uniti, se ne hanno la possibilità, quindi solo farli sentire i benvenuti sarebbe positivo.”