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Come la carenza di materie prime impatta il mercato dell’outdoor

Se hai provato ad acquistare un bicicletta o un auto, o hai provato ad effettuare dei lavori in casa, sai già di cosa stiamo parlando. Negli ultimi due anni molte cose sono cambiate, le dinamiche legate alla pandemia hanno fatto sì che nel 2021 ci sia stata una “corsa” all’acquisto delle materie prime da parte di alcuni paesi, Cina in primis, per cui, alcuni prodotti, soprattutto quelli realizzati in alluminio o altri metalli, possono diventare praticamente introvabili.

Il fenomeno ha riguardato il mercato delle bici, per cui nell’ultimo anno, chi voleva una bicicletta ha dovuto attendere più di sei mesi o anche un anno. Sta riguardando ora il mercato delle auto, per cui se cerchi di acquistare un’auto nuova, puoi dover attendere anche nove mesi. E, nel nostro piccolo, sta riguardando anche il mercato dell’outdoor. Ebbene sì, riuscirai ad avere il tuo Grigri? Moschettoni, rinvii ed altro materiale sono prevalentemente realizzati in alluminio e, sebbene i produttori si siano approvvigionati per tempo per fare fronte alla domanda, è possibile che nei prossimi mesi ci siano disagi e problemi legati alla indisponibilità di alcuni prodotti.

Cosa sta succedendo:

Le catene di approvvigionamento hanno gravemente impattato tutto, dai giocattoli per bambini ai microchip. La situazione pandemica scoppiata nel 2020 e diffusa in tutto il mondo, ha rigurdato tanti aspetti legati alla produzione, distribuzione e vendita di prodotti di qualunque tipo. Compreso il mercato dei prodotti outdoor.

Come è successo:

Tutto è partito dal blocco iniziale della pandemia. La chiusura generale in Cina, poi i lockdown nelle aree con maggior contagio, il blocco quasi totale in Italia e a seguire in Europa e in tutto il mondo.

A questo punto, quando le cose hanno iniziato a mostrare spiragli di luce in fondo al tunnel, c’è stata una impennata di domanda di materie prime, “complice” una riscoperta del mondo dell’outdoor.

Chi non aveva mai fatto una passeggiata nel vialetto di fronte casa, è diventato podista del lunedì-mercoledì-venerdì. Chi frequentava la palestra o la piscina, ha apprezzato altri sport all’aperto o si è adattato con attrezzi a casa.

Lo scorso inverno c’è stato un nuovo lockdown nel periodo invernale, con palestre chiuse per oltre 7 mesi e piste da sci fruibili solo da atleti. Se prima affrontare l’inverno in falesia ci faceva temere geloni e febbre, nel 2021 ci è sembrata l’unica scelta. Gli amanti dello sci hanno provato lo scialpinismo, pur di non saltare il consueto appuntamento stagionale. Prodotti come ciaspole e ghette, sono quasi diventati introvabili ed a breve il problema si verificherà con dispositivi tipo Artva, resi obbligatori in Italia a partire dal 1 gennaio 2022 e per cui i fornitori hanno già comunicato di non riuscire ad assolvere la domanda.

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Cosa aspettarsi nei prossimi mesi:

Il problema centrale è che i produttori non riescono a tenere il passo con la domanda dei prodotti. Che si tratti di una carenza di materie prime o di arretrati nei porti, le aziende produttrici devono affrontare sfide in ogni fase della costruzione e della distribuzione dei loro prodotti.

Conseguenze per il mercato dell’outdoor:

I problemi di approvvigionamento non si risolveranno presto. Una stima è che la carenza di materie prime su scala mondiale, durerà fino a tutto il 2022 e parte del 2023. Le principali conseguenze per il mercato dell’outdoor è che potresti non trovare più quello che serve quando ti serve. Un esempio è quello delle racchette da neve. Andate a ruba ed esaurite ai primi di dicembre, per le quali i produttori prevedono la prossima fornitura a marzo/aprile a neve ormai sciolta. Oppure le tende, per cui le aziende, che hanno realizzato i teli e le materie plastiche, non riescono ad assemblare la tenda perchè attendono dalla Cina la paleria composta in alluminio. In soldoni, il nostro consiglio è che se ti serve qualcosa, prendilo finchè lo trovi in stock, da noi o presso qualsiasi negozio, perchè a breve, lo stesso prodotto potrebbe non essere più disponibile per diversi mesi.

Altra conseguenza: i pezzi di ricambio. Tradizionalmente pezzi di ricambio, parti di materiale come le lame, i puntali delle piccozze, che fino all’anno scorso erano ordinabili dai produttori con consegna in 4-5 giorni, ora possono essere indisponibili per settimane se non mesi. Per quanto riguarda i retailer come noi, l’unica risorsa e risposta a questa problematica è “chi ha magazzino vince!”. Nel senso che solo chi ha approvvigionato per tempo è in grado di fare fronte e a questa particolare fase storica. Avendo tutti i prodotti stoccati a magazzino, per cui “ciò che vedi nel nostro sito, è ciò che hai” è la risposta che diamo al mercato per accontentare i nostri clienti.

Tornando alla questione dell’approvvigionamento di materie prime o prodotti finiti, anche se un’azienda produce in Italia, non è del tutto invulnerabile ai ringhi di distribuzione. Anzi. Il caso tipico è una produzione italiana con materiali provenienti da tutto il mondo, e quindi dipendente da altre aziende, i cui ritardi si sommano a catena. La crisi della catena di approvvigionamento ha mostrato quanto sia profondamente interconnesso il settore manifatturiero.

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Le aziende outdoor stanno facendo del loro meglio per procurarti l’attrezzatura. I più grandi brand del mondo outdoor stanno collaborando tra di loro per aiutarsi nella produzione.

Ad esempio, la società di campeggi MSR (USA) ha scovato nuova resina per alcune delle sue racchette da neve. Vista condivide i container con altre società ed i piccoli produttori di sci del nostro paese si scambiano i materiali per riuscire a sviluppare il prodotto finito.

Capita che intere industrie siano bloccate per un micro pezzo irreperibile. Ad esempio, nella produzione di zaini e tende occorrono materiali altamente tecnici (sostanzialmente strati di tessuti vari), cordini, fettucce, plastica e pezzi di acciaio per i ganci. È sufficiente la mancanza di uno di questi materiali, anche grezzo e non lavorato, per bloccare la produzione di zaini e tende.

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Prezzi:

Per rispondere a catena a questa irreperibilità di materiale, i prezzi delle materie prime stanno aumentando e la tendenza continuerà per tutto il 2022. Per materie prime legate al mondo dell’outdoor ci si riferisce principalmente a rame, alluminioacciaio, polimeriisolanti semiconduttori e componentistica varia, materiali che alla borsa internazionale, sono aumentati anche del 500%. Tutti i prodotti, inevitabilmente anche quelli dell’outdoor sono destinati al rialzo. Qui ogni produttore ha fatto le sue stime ed i propri calcoli, ma in media, sarà facile che l’intero mercato dell’outdoor per il 2022 subisca un aumento sull’ordine del 10%.

E se per diversi mesi non trovi lo zaino, il friend, il casco o qualsiasi cosa che stavi cercando? Pazienza.. troverai una cosa che non manca mai: la passione!

 

Sestogrado – yes, we climb.