Il Petzl Sirocco è un casco che ha introdotto una innovazione costruttiva. In tutti i caschi tradizionali la funzione dissipatoria dell’urto conseguente alla caduta di un oggetto dall’alto viene svolta dalla “esplosione” della calotta esterna che, rompendosi, assorbe appunto l’urto.
Gli ingegneri Petzl con il Sirocco hanno introdotto un concetto diverso. Utilizzando l’EPP, il polipropilene espanso utilizzato per i paraurti delle auto, hanno realizzato un casco ricavato da un unico blocco di materiale in cui la funzione dissipatoria viene svolta dalle incredibili doti meccaniche di deformabilità del casco stesso.
Il Petzl Sirocco, infatti, è in grado di deformarsi infinite volte e riprendere la forma originale senza rovinarsi.
Grazie alla costruzione in un unico blocco, il Sirocco è il più leggero casco al mondo e pesa soli 165g.
E’ incredibilmente leggero, è iper aereato, è comodo, ha delle dotazioni di assoluto pregio come la fibbia con chiusura magnetica, per cui basta avvicinare con una mano sola la clip di chiusura che il magnete la fa chiudere da sola, insomma… è fighissimo.
Ma? Perchè dopo una recensione così positiva deve esserci un “ma”. Ma si vende poco. Si vende poco non solo da noi di Sestogrado ma in generale è un prodotto che “fa fatica a penetrare nel mercato”.
Da climber facciamo fatica a darci una spiegazione. Abbiamo tenuto in testa lo Sirocco per diverse ore in numerose vie e facciamo fatica a trovare un difetto. E’ veramente ultra comodo e leggerissimo, il materiale con cui è costruito conferisce anche una sensazione piacevole al tatto.
Dal punto di vista di climbing shop sappiamo che ci sono fattori imponderabili che determinano l’appeal di un prodotto nel mercato, primo fra tutti il prezzo, sì lo Sirocco non è un primo prezzo, con i suoi € 90,00 di listino è un casco di fascia alta come il Camp Speed 2.0, ma ha delle caratteristiche top di gamma senza costare come il Black Diamond Vapor.
Poi il look. De gustibus ovviamente, ma possiamo dirvi che tutte le volte che eravamo in falesia a provare materiali, tutte le domande dei climber vicini a noi erano rivolte esclusivamente al Petzl Sirocco. Ha un design unico che non passa inosservato, è di un arancio acceso, è molto visibile ed ha una forma diversa da quella di tutti gli altri caschi.
In definitiva? in definitiva i fattori che probabilmente non hanno “fatto capire” al mercato le qualità di questo prodotto sono proprio le sue stesse innovazioni. Il materiale con cui è costruito fornisce incredibile assorbimento e da garanzie di sicurezza elevatissime, ma, alla vista, induce a pensare che sia delicato, si possa graffiare, rovinare o comunque appare “strano” rispetto ai caschi con calotta.
Alcune volte ci è stato chiesto se il casco si potesse graffiare a contatto con la roccia o con altri materiali, una volta riposto nello zaino, segno che l’estetica induce a pensare ad una forma di debolezza invece che di solidità.
Un casco forse con caratteristiche troppo innovative per il mercato, a volte succede, ci deve essere un primo prodotto che “si sacrifica” uscendo in anticipo per poi dare seguito agli altri produttori di allinearsi.
Forse sarà così o forse il Petzl Sirocco rimarrà l’unico casco a mantenere questa tecnologia costruttiva, fatto sta che a noi piace così, e lo reputiamo un gran casco, il “casco di gomma”.