L’estate sta finendo e vuoi toglierti ancora la voglia di fare qualche ferrata prima che le alte cime siano imbiancate? Nessuna paura, per chi volesse continuare a provare l’emozione delle vie ferrate anche nei mesi autunnali o invernali, ci sono numerose ferrate percorribili anche nei mesi “freddi”, perchè situate a bassa quota e con esposizione favorevole al sole.
Si tratta prevalentemente di vie ferrate di recente realizzazione, con una concezione di tipo moderno, quindi particolarmente attenta alla sicurezza e talvolta ingaggianti dal punto di vista atletico.
Vie ferrate tradizionali e moderne
Le vie ferrate sono nate per aiutare la progressione su pareti rocciose tramite l’ausilio di attrezzi artificiali, quali staffe, cambre, ponti, chiodi, scale e altri strumenti di metallo. L’assicurazione su cavo d’acciaio conferisce passo fermo e sicuro e consente di superare anche barriere psicologiche legate al senso di vuoto, sebbene nelle primissime vie ferrate, il cavo faceva da corrimano più che da punto di assicurazione. Le ferrate tradizionali, di stampo alpinistico e dolomitico, per esempio, percorrono tutt’oggi le vie di guerra, trincee ed i tunnel frequentati dagli alpini o le vie di salita dei primi apritori.
In seguito, la tendenza è stata quella di crearne di nuove, servendosi dei punti più deboli della parete, per salire in vetta anche senza nozioni d’arrampicata o alpinistiche, proponendo scalate “turistiche” (ma molto intense) immerse in un panorama spettacolare altrimenti precluso ai più. Se ti manca il set, puoi trovare diversi kit in offerta qui.
Le ferrate nate negli ultimi anni si distinguono da quelle di vecchia concezione per la maggior difficoltà tecnica e fisica di salita. Le ferrate moderne, spesso, non seguono obbligatoriamente una logica alpinista di salita nella parte più debole della montagna, anzi, procedono come una linea retta nel versante scelto con l’aggiunta di gradini, paletti, scalette e ferri vari per aiutare la progressione.
Altre caratteristiche che denotano le ferrate moderne sportive sono l’avvicinamento quasi inesistente e/o la via di rientro semplice e corta e la presenza di impianti di risalita o di punti di appoggio quali rifugi, bivacchi etc; quindi una situazione geografica che garantisce un certo grado di sicurezza.
Il dislivello, spesso contenuto entro i 400 metri, richiede atletici, con uno stile di arrampicata molto fisico e di forza nelle braccia. Infatti, in queste ferrate si percepisce una sostenuta esposizione e verticalità, con passaggi anche strapiombanti, in cui è fondamentale conoscere le basi del caricamento laterale in arrampicata o contare su braccia resistenti e potenti.
Infine, l’ultima caratteristica che caratterizza questa tipologia di ferrate è spesso l’assenza di un punto di arrivo come una cima vera e propria.
Infatti, mentre una volta le ferrate erano considerate un “aiuto” per salire pareti e monti altrimenti inaccessibili a chi non possedeva attrezzatura e conoscenze alpinistiche per giungere in vetta, ora sono viste come un viaggio emozionante e duro, breve ma intenso, senza attribuire un valore alla vetta in sé. Insomma, conta più il viaggio della meta!
Vie Ferrate Moderne Invernali
La maggior parte delle ferrate invernali sono di tipo moderno e sportivo, con le caratteristiche sopra menzionate, quali la verticalità, l’esposizione ma anche il comfort di avere punti di appoggio vicini.
Un esempio di Vie Ferrate moderne invernali molto apprezzate sono quelle dell’Alto Garda, praticabili dalla sponda lombarda, trentina e veneta del lago.
Immerse in un paesaggio unico, tra l’azzurro del cielo e quello del lago, regalano emozioni intense soprattutto a chi le scopre fuori stagione, in tranquillità e silenzio.
L’alta frequentazione riguarda i pochi e conosciuti itinerari, mentre altre opportunità più selvagge ed esposte vengono quasi escluse, in quanto meno conosciute. Con questa guida puoi immergerti nei panorami dell’Alto Garda e rimanere allenato tutto l’anno, anche con temperature rigide!
Un altro esempio di via ferrata di concezione moderna, invernale e a bassa quota è la Ferrata Anelli delle Anguane, nella zona di Val d’Astico, non lontana dalla città di Vicenza.
Via Ferrata Anelli delle Anguane: un parco giochi per cimentarsi in prove atletiche su roccia
In realtà non si tratta di una sola ferrata, bensì di una rete di vie ferrate che si incrociano in vari punti in parete, riconoscibili per il colore e differenziate per difficoltà.
La zona del Sojo di Mezzogiorno, sopra la Val d’Astico, in cui le ferrate sono disposte è facilmente raggiungibile con l’auto e con 25 minuti di avvicinamento.
I diversi percorsi si dividono in diversi colori e si sviluppano in 300 metri, tra ferrate vere e proprie, cenge, terrazzamenti e tratti escursionistici.
L’ampia presenza di staffe e cambre, alterna tratti facili con tratti estremamente difficili, tra salti verticali, cenge esposte, traversi, ponti tibetani, e rende varia e alternativa la ferrata fino al totale completamento, anche in più turni, del giro totale di tutte le 11 vie attrezzate.
Praticabile in inverno per via della bassa quota di partenza e arrivo in cui è situata (massimo 750mt), per i più freddolosi è consigliata dopo mezzogiorno, considerata l’esposizione ovest.
Tra le più dure ferrate di concezione “moderna”
Nel percorso nero, la ferrata Anelli delle Anguane si presenta come molto selettiva. Banco di prova per l’esposizione, ma anche per il gesto atletico e la forza nelle braccia richiesta per superare i tratti strapiombanti, non è adatta a tutti. Andando per gradi, invece, passando dal percorso blu al nero, risulta una proposta graduale per adattarsi alla scalata su roccia esposta, rimanendo però in un ambiente rassicurante grazie al cavo d’assicurazione sempre presente. Interessante anche la possibilità di scappatoia ravvicinata ai primi metri, utile come “auto-selezione” per comprendere se quel tipo di percorso possa fare al caso nostro, se alle prime armi, o addirittura alla prima ferrata.
Goditi il video della Via ferrata del Varmost (Forni di Sopra-UD), sportiva e richiedente passo atletico e resistenza di braccia, con ponte tibetano sospeso nel vuoto:
Sestogrado – yes, we climb.