Gli arrampicatori sono “gente strana”, si dice facciano l’attività più inutile al mondo e idolatrano rocce: elementi naturali privi di vita. Passano il tempo libero a salire pareti o sassi, a ghisarsi gli avambracci e a gestire la paura del volo, in compagnia di amici, soci o il primo tizio conosciuto per strada, “purché faccia una sicura attenta”. Appena c’è l’occasione si avventurano in falesie e spot nuovi per l’ebbrezza di toccare e scoprire una roccia diversa.
La falesia di Rocca Pendice si trova a Teolo (PD) nel cuore dei Colli Euganei, i quali si presentano in lontananza come panettoni nel mezzo della Pianura Padana. Per la loro particolare conformazione, dispongono di rocce principalmente di origine vulcanica, come la trachite, la roccia di Rocca.
Questa ha un aspetto compatto e solido, molto simile al granito ma senza i classici quarzi.
Non ci sono buchi, prese dolorose o taglienti per le mani. La roccia si presenta invece a lame, lastroni o gradoni, motivo per cui l’arrampicata a Rocca è davvero tecnica e non banale!
5 cose da sapere per arrampicare su trachite a Rocca Pendice
1 – Devi Fidarti dei Piedi
La particolare formazione della trachite rende l’arrampicata molto tecnica. Il corretto uso dei piedi è fondamentale per la progressione! Spesso si usa dire “pensa con i piedi”, anche perché se a Rocca Pendice inizi a cercare i maniglioni per le mani tra dieci anni sei ancora a fare il nodo all’imbrago…
Lo so, non è un processo immediato, soprattutto se sei abituato ad un’arrampicata su calcare bucherellato o in struttura, dove dare peso sugli appoggi per i piedi non richiede molta fatica mentale.
2 – Fare Aderenza: non c’è altra via…
Spesso non vedrai appoggi o prese enormi: ebbene sì, dovrai cedere al lato oscuro dell’aderenza. “Fare aderenza” significa spostare il proprio peso direttamente sulla roccia, su microprese o dove non c’è nulla! Per fare aderenza correttamente, a differenza della tecnica di progressione usuale con la retroversione del bacino in dentro, dovrai invece mantenere il bacino verso l’esterno finché compi il movimento, e solo in seguito riportarlo dentro per bilanciare il peso.
È una tecnica fondamentale per superare passaggi difficili dove non trovi molto, ma anche per imparare a gestire situazioni “d’emergenza”, in cui devi risolvere un passaggio senza appigli intermedi per i piedi.
3 – Trachite: Roccia Compatta! si presta poco a chiodi, friends, dadi
La trachite è una roccia molto dura, resistente: non si consuma facilmente come il calcare e si “unge” meno. La conformazione della roccia, di origine vulcanica, la rende compatta e solida, per questo presenta lame e listoni, orizzontali, verticali e obliqui.
Può capitare di fare aderenza su mini-appoggi, di premere su infime tacchette per le mani o di utilizzare svase rovescie per la progressione. Nei numerosi settori di Rocca ci sono anche vie lunghe multitiro spittate o da salire in trad, tuttavia devi sapere che la proteggibilità di queste è ridotta. Per via della particolare struttura della roccia, non è facile piazzare protezioni veloci come chiodi, friends o dadi.
Studiati bene la via prima di salirla, scoprine le fessure o le parti deboli più proteggibili prima di affrontarla in trad.
4 – È una Falesia Tipica da Mezze Stagioni
Rocca Pendice è l’ideale nelle mezze stagioni, quando non fa troppo freddo e quando non fa troppo caldo. In estate, complice il caldo-umido tipico della Pianura Padana e l’assenza di vento, rendono l’esperienza arrampicatoria un’impresa non così piacevole. È vero che l’ambiente circostante con bosco di castagno, robinia e felce regalano una certa frescura a chi fa sicura, ma per chi arrampica (relativamente al settore e all’esposizione solare) la roccia può addirittura scottare!
Molti climbers pro preferiscono la trachite di Rocca Pendice in inverno: dicono che l’aderenza e il grip a temperature basse è un’esperienza sovrannaturale. Il nostro consiglio è quello di scegliere comunque giornate con temperature non proibitive e seguire l’esposizione solare più favorevole, a meno che non siate dei veri pro…
5 – Rocca Pendice è una Falesia d’Allenamento per Grandi Alpinisti
Lo sapevi che Rocca Pendice è stata la falesia d’allenamento per grandi nomi di alpinisti, come Antonio Bettella, Franco Dorna ed altri e persino Emilio Comici?
Ebbene sì, se fossi capitato negli anni ’30 avresti scoperto una falesia frequentata da alpinisti di una certa fama, in preparazione e allenamento per l’apertura di vie nelle Dolomiti e Alpi.
Si usa dire “se impari ad arrampicare a Rocca, puoi arrampicare dappertutto”, per via dell’uso sistematico della tecnica arrampicatoria, in particolare di aderenza e piedi.
Sei abbastanza incuriosito?
Scopri la guida per avventurarti a Rocca Pendice (Teolo, PD) in tutti i suoi settori. Si parte dal III°-IV° del settore Numerate Alte, per raggiungere l’8c di “Mai più colla” del settore Punta della Croce.
Insomma, una falesia per tutti i livelli di arrampicata e l’ideale per affinare l’aspetto tecnico. Infine, ricorda che tutte le soste sono regolarmente ispezionate dalle Guide Alpine, le quali utilizzano unicamente un sistema di sosta con moschettone a ghiera. Per cui non dovrai nemmeno preoccuparti di eseguire manovre!
Sestogrado – yes, we climb