Selvaggio Blu è un trekking di 5-6 giorni che si snoda tra Pedralonga e cala Sisine, in Sardegna, nel golfo di Orosei.
Viene considerato sicuramente uno dei trekking più impegnativi d’Italia, se non d’Europa. Ideato negli anni ottanta da due alpinisti italiani, Mario Verin e Peppino Cicalò, che sapientemente hanno concatenato i sentieri dei vecchi pastori di Baunei con tratti di antiche mulattiere dei carbonai di fine ‘800, il Selvaggio Blu si svolge per una cinquantina di kilometri, con più di 3300 metri di dislivello, su un percorso tecnico ed avventuroso, con passaggi esposti e calate.
Consigliatissimo per panorami mozzafiato su pareti strapiombanti, mare blu e luoghi selvaggi, grazie soprattutto al lavoro delle guide locali il selvaggio blu è diventato un trekking per veri intenditori.
Fatto in autonomia il Selvaggio Blu può essere complicato per svariati motivi, ed in ogni caso è indispensabile dotarsi di una buona guida con indicate le aree più critiche. Per chi volesse effettuarlo con una guida alpina, i nostri amici, le Guide Alpine di Padova, propongono varie uscite in primavera ed autunno (i periodi migliori per farlo) con un pacchetto che comprende il transfer da e per l’aeroporto o porto, servizio guida ovviamente, pasti, mezzo di appoggio, furgone etc. Per info sulle prossime date contattare le guide via email a turrofilippo@gmail.com o attraverso la pagina Facebook. Uno dei mesi migliori per farlo è settembre.
Il trekking di solito si svolge effettuando le seguenti tappe:
Prima tappa
Inizia il Selvaggio, si parte da località Pedra Longa; attraverso una antichissima mulattiera si segue il sentiero che costeggia il tratto di costa dominato al suo interno dalla gola di Forrola, dopo una camminata di una quarantina di minuti il sentiero lascia la splendida costa e si inerpica per un percorso che vincendo un importante dislivello costeggia la parte bassa della famosa Punta Giradili, l’unica vera Big Wall Sarda meta di climbers che arrivano da tutto il mondo, una volta vinto tutto il dislivello (600 mt slm) attraverso la omonima cengia si raggiunge il famoso e caratteristico ovile di De Us Piggius dove sosteremo per ammirare lo splendido panorama. Possibilità, nel caso di affollamento a Portu Pedrosu, di accamparsi qui.
Si percorrerà tutta la cresta di Giradili fino a costeggiare Punta Ginnircu per poi portarci a due passaggi chiave a Bacu Tenadili per percorrere poi un sentiero che ci porta nello splendido scenario di Portu Pedrosu dove faremo campo. La durata della tappa è di circa sette/otto ore.
Seconda tappa
Da Portu Pedrosu a Punta Salinas. Tappa impegnativa, otto ore di marcia e un dislivello di 565 mt, percorreremo un sentiero che ci porterà a raggirare diverse gole e pareti a picco sul mare fino a raggiungere il bellissimo punto panoramico di Punta Salinas dove lo splendido scenario del Golfo di Orosei fa da cornice alla bellissima Cala Golotitzè e la maestosa Aguglia che la domina.
Si farà campo ospiti di un pastore locale e potremo oltre che gustare la ricca cena godere dei racconti del pastore vera memoria storica del territorio.
Terza tappa
Da Punta Salinas a Bacu Mudaloru
Da Punta Salinas dopo un’ora circa di marcia si raggiunge località Boladina porta d’accesso allo straordinario percorso della omonima gola, percorsa la stessa (troveremo il passaggio più impegnativo del selvaggio) si raggiungono i cuiles di Serra Lattone, si vince il dislivello di circa 150m e si raggiungono le straordinarie creste panoramiche sempre di Serra Lattone.
Arrivati così all’estremità della cresta troveremo un suggestivo passaggio che ci porta fino alla calata di 18 m che ci permette di raggiungere la splendida località di Mudaloru.
Arrivati a destinazione viene allestito il campo per passare cosi la serata e la notte aspettando così il suggestivo sorgere del sole sul mare.
Quarta tappa
Da Bacu Mudaloru fino a Ololbizzi.
La tappa più corta del Selvaggio,.ma non la più semplice.
Da Bacu Mudaloru si risale una pietraia fino a raggiungere il sentiero che ci porta nello splendido scenario di Bacu Padente sopra la famosissima grotta del fico (orario permettendo si può visitarla).
Si baipassa Bacu Padente e si raggiunge località Su Feilau ai margini della località denominata Ololbizzi.
Bellissimo questo campo, troveremo un nostro collaboratore che con il fuoristrada ci porterà tutto l’occorrente per fare campo e una meritata doccia.
Quinta tappa
Da Ololbizzi fino a Cala Sisine
La tappa sicuramente più bella che ci conduce fino alla meravigliosa spiaggia di Cala Sisine.
Il percorso si chiuderà dopo sei sette ore di marcia interrotta da alcune discese in corda doppia ed alcune arrampicate esposte e ben protette da catene di assicurazione.
Raggiunta Cala Sisine tempo di rifocillarci e un meritato bagno ci avviamo verso i fuoristrada che ci condurranno in direzione Golgo e verso la strada del ritorno.