Premessa: questo non è un trattato di geologia. Non approcceremo rocce vulcaniche, sedimentarie o metamorfiche da un punto di vista scientifico ma dal punto di vista di un climber, dando semplici indicazioni di come cambia lo stile di arrampicata a seconda del tipo di roccia. Appassionati e studiosi di geologia, non ce ne vogliate, troverete sicuramente altre fonti più accreditate di noi.
A seconda di dove vi trovate in Italia avrete l’abitudine di arrampicare su un certo tipo di roccia, placche di granito, calcare a buchi, arenaria, trachite. Ogni roccia ha le sue specificità e conferisce all’arrampicata caratteristiche del tutto diverse. Se fino ad ora avete arrampicato su un solo tipo di roccia, ecco alcune indicazioni per incuriosirvi a cambiare terreno di gioco e provare sensazioni diverse.
In Italia, anche se sono molti di più, può capitare generalmente di arrampicare su 3 tipi di roccia: calcare, granito e arenaria
Calcare
– diffuso su prealpi, Liguria, Alpi di Nordest dove si trova in una sua derivazione, la dolomia.
– colore bianco, grigio chiaro o giallastro
Lo conoscerai già, difficile non averlo mai incontrato. E’ è una roccia molto varia, lo si può trovare a buchi, tacche, strapiombo, svasi, fessure, diedri, pance, etc.
Questo perchè tende ad erodersi facilmente con l’acqua, per cui nel tempo si formano buchi e fessure. Generalmente offre diverse possibilità di salita, con traiettorie non obbligatorie e da la possibilità di “tenersi”.
Difficile non aver arrampicato sul calcare, roccia diffusa su tutto l’arco alpino.
Il calcare di Finale Ligure risale ad un arco di tempo tra i 16 ed i 10 milioni di anni fa. Invece è solo da qualche decennio che è una delle mete preferite dei climber in Italia.
Granito
– diffuso su Alpi orientali, Lombardia, Piemonte (Baveno), Sardegna
– struttura granulare a grana da media a grossa, colore bianco, rosa, rosso
Dalle forme aguzze, prismatiche, offre placche ed una arrampicata di aderenza dove saper usare bene i piedi, opposizioni su lame, fessure. Offre grande soddisfazione per l’arrampicata trad vista l’ampia disponibilità di fessure dove utilizzare dadi da incastro e friends, spesso di grosse dimensioni. Prevalenti due stili: fessura atletica o placca di aderenza dove “tiene” in virtù della grana maggiormente rugosa rispetto al calcare; qualche muro a tacche.
Composto anche da quarzo, il granito ha un aspetto rugoso e compatto, con tonalità dal bianco al rosso.
Il granito dello Yosemite ha fatto la storia dell’arrampicata statunitense e mondiale.
Arenaria
– diffusa in Val Camonica, Pietra di Bismantova
– offre appigli ed appoggi tondeggianti, scarsa possibilità di sistemare protezioni.
Con caratteristiche simili al granito, non ha la stessa rugosità ed aderenza, è polverosa e viene pertanto considerata una “roccia minore” in termini di soddisfazione, anche se spesso a torto, infatti se compatta presenta un’arrampicata molto tecnica e complessa, fatta di aderenza, appigli ed appoggi sfuggenti.
Se compatta, l’arenaria fornisce arrampicata tecnica di grande soddisfazione.
La Pietra di Bismantova, nell’Appennino Reggiano, è uno dei siti in arenaria più famosi e frequentati d’Italia
Altre rocce.
Meritano citazione a parte alcuni tipi di roccia come lo Gneiss, roccia metamorfica dalle caratteristiche simili al granito, diffuso in tutte le Alpi dal Gran Paradiso al Monte Rosa; dal colore chiaro e fratturazione in lastre offre arrampicata tecnica in aderenza.
Il colore chiaro dello Gneiss deriva dai graniti.
Il Marmo è una roccia metamorfica derivata dal calcare, diffuso in alpi Apuane e Valsesia, offre arrampicata tecnica, così come la roccia magmatica effusiva come il Basalto, diffuso sulle Eolie ed i Lessini (VR) ed il Porfido e la Trachite tipici di Rocca Pendice (PD).
Il porfido offre un’arrampicata tecnica e di aderenza, simile a quella del granito.