Nei primi anni ‘50 gli alpinisti prendevano il treno da Milano e in meno di un’ora erano alla base delle Grigne pronti per arrampicare sulle sue guglie e picchi. Un’isola di Dolomia che bagna i suoi piedi nel Lago di Como, una meta imperdibile per chi vuole l’emozione dell’alta montagna, ma a bassa quota.
“Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien quasi a un tratto, tra un promontorio a destra e un’ampia costiera dall’altra parte“, avrete sicuramente riconosciuto l’incipit de I Promessi Sposi, ma se tutti normalmente si concentrano sull’acqua del Lago noi volgiamo il nostro sguardo dall’altro lato verso quelle “due catene non interrotte di monti”, che con nome geografico possiamo chiamare Grigna Meridionale (o Grignetta, 2177m) e Grigna Settentrionale (o Grignone, 2410m).
Chi ha iniziato ad arrampicare nella Lombardia centrale ha sicuramente mosso i suoi primi passi in “montagna” sulla strana e infida dolomia delle Grigne. In particolare la Grignetta, il cui paesaggio dominato da guglie, pinnacoli e torrioni, rappresenta una vera e propria università del verticale in cui hanno studiato non solo i famosi Maglioni Rossi del gruppo de I Ragni di Lecco, ma anche nomi celebri come Mario Dell’Oro, Riccardo Cassin, Giuseppe Comi, Antonio Piloni, Gigi Vitali, Vittorio Panzeri, ma anche leggende del calibro di Emilio Comici e Walter Bonatti.
Arrampicare in Grigna vuole dire entrare in un mondo lontano e unico, il tutto a due passi dalla citta.
Come Arrivare
Le Grigne si trovano proprio sopra Lecco, a meno di 45 minuti di macchina da Milano. Se si arriva dalla capitale finanziaria italiana si prende la S.S. 36 sino a Lecco, per poi proseguire verso la Valsassina. Se si prosegue verso Pasturo ed Esino Lario si arriva in zona Alpe di Cainallo (1300 metri) da dove partono gran parte degli avvicinamenti per il, Grignone o Grigna Settentrionale. Girando a sinistra in località Ballabio, verso I Piani dei Resinelli, punto di partenza di tutte le escursioni in Grignetta.
Da Lecco è possibile raggiungere in bus sia Esino Lario, sia I Pian dei Resinelli con due linee dirette.
Dove Dormire
A Lecco si trovano molti alberghi dai costi contenuti, ma la soluzione migliore è sfruttare i molti AirB&B e bed&Breakfast che sono sorti tra la città e le Grigne. Se invece siete in camper o in furgone potete sfruttare l’ampio parcheggio della funivia di Barzio oppure ai Resinelli andare oltre il parcheggio (sfruttabile se non vi preoccupa dormire in pendenza) girando a destra, in uno spiazzo in piano vicino ad un albergo chiuso.
Dove arrampicare
Le Grigne sono il paradiso per chi ama le vie di più tiri e con un sapore un po’ “savage”, infatti la roccia non è delle più stabili (classico della Dolomia), basti pensare che un famoso canto “attraverso la metafora dell’amante (lo scalatore) e la crudele amata (la montagna Grigna) si canta di quanti sono morti (Avere te voglio, o morire) nel tentativo di scalare questa bassa ma ferigna montagna”.
Per arrampicare nelle Grigne una cosa é davvero fondamentale: IL CASCO!
Partiamo da quelle vie considerate classiche, piuttosto frequentate, ma che mostrano il volto più bello di queste montagne.
Passaggio sul Giro del Fungo.
In Grignetta imperdibile il Giro del Fungo, un Itinerario che concatena le salita della Torre lungo la Via Corti (70m, IV+), del Fungo sulla Via Comune (90m, IV) e lungo lo Spigolo Boga (110m, VII/V+) finendo con la Lancia sulla Via Degli Accademici (50m, IV+). Sul Pilone Centrale la Via Zucchi, che con i suoi 190m di dislivello é una delle più lunghe della zona, un IV+ mai banale che regala emozioni a chi da poco veste le scarpette. Dalla Cima del Pilone ci si congiunge alla Cresta Segantini e lungo questo itinerario in cresta (II, III) si raggiunge la croce di vetta e il bivacco Ferrario anche conosciuto come LEM.
Altro “giro” che non può mancare a chi per la prima volta si attacca alla roccia delle Grigne è quello dei Torroni dei Magnaghi che concatena lo Spigolo Dorn (6 tiri, 70m, IV+, con grande gioia dei fans de Il Trono di Spade) con la Via Lecco (4 tiri, 120 m, IV+), in mezzo un “traversino” lungo una decina di metri caratterizzato dal “passo del gatto”, ovvero una spaccata per passare dal torrione meridionale a quello settentrionale, passaggio per nulla difficile, ma che offre una posa plastica con grande felicità delle nostre macchine fotografiche.
La possibilità di percorrere una via che porta il nome di Cassin è un richiamo fortissimo per ogni climber, per questo vi suggeriamo la Cassin al Torrione Palma (7 tiri, V+/5b, 220m) che regala un’arrampicata da alta montagna, su una guglia con panorama sul lago. La via è stata riattrezzata e segue solo in parte la linea salita da Cassin: sia il secondo tiro, sia l’ultima sezione percorrono di fatto varianti, che rendono l’arrampicata più continua nelle difficoltà.
Uscendo dalle classiche si possono trovare delle vie che alzano il livello dell’impegno e anche il grado, tutte comunque ben lontane dalla classica idea di “multipitch sportiva”. Un bell’esempio è la Via Tapiocre alla Torre Cecilia ( 5 tiri, 145 m, VIII+/VI+, A1) che porta il climber a confrontarsi con un’arrampicata esposta in camini, diedri, strapiombi e placche, il tutto condito da alcuni passaggi fisici che in libera toccano il grado VIII+. Molto bella e sostenuta la Via Gasomania al Sigaro Dones (3 tiri, 6b+/6a, 120m) un itinerario corto, ma con passaggi impegnativi e molto vari, tipici della Grignetta.
Il “Sigaro”.
Spostandoci sulla Grigna Settentrionale, forse meno famosa per quanto riguarda l’arrampicata, ma ben più sfruttata per quanto riguarda l’alpinismo classico. Una delle salite più belle è la via dell’Inglese alla Parete Fasana (400 metri, D) che ci trascina fuori dal tempo e dal luogo immergendoci in un ambiente che potremmo trovare sul Monte Bianco, ma con l’acqua del lago a riflettere il bianco della neve.
Parlando di falesie da segnalare le classicissime Discoteca e Lariosauro con tiri un po’ per tutti i gusti, mentre la pittoresca Pala del Cammello è per chi padroneggia il sesto grado. Se cercate la quantità, e anche la qualità, allora dirigetevi alla Parete Stoppani oltre 50 vie dal 5a all’8b.
Se siete appassionati di Bouldering la zona non offre molto, ma con una piccola deviazione e soprattutto andando sulla riva opposta del Lago di Como potrete cercare i massi della Valle Bova a ridosso del Buco del Piombo. Qui troverete degli ottimi problemi su calcare che metteranno a dura prova le vostre capacità. Già che siete in zona non perdetevi l’occasione di salire una delle classiche di zona, il Diedro Scarabelli (5 tiri, 120m, 6b/5c) oppure se siete davvero forti provare La Divina Commedia (150m, 8b+).
Dove andare dopo aver arrampicato
Nessun dubbio i luoghi simbolo sono due: il Forno della Grigna e l’Alva (troverete molti climber locali con l’adesivo I Love Alva, sul casco).
Il Forno della Grigna si trova proprio ai Piani dei Resinelli è il punto di partenza di tutte le avventure in Grignetta. Non è un semplice panificio: è il punto d’incontro di chi va a “giocare” in Grigna. Climber, skyrunners, trekkers si ritrovano qui la mattina per fare il pieno di energia con i prodotti da forno, i dolci e i salumi, farsi incartare un panino goloso da gustare una volta in cima alla via con i piedi nel vuoto che sembrano immergersi nelle acque del Lago.
In estate la terrazza del Forno, con i suoi lunghi tavoli in legno, diventa la piazza in cui ci si ritrova a fine giornata per bere un buon boccale di birra e rifocillarsi con un trancio di pizza, mentre si ascoltano i racconti della giornata, le storie dei vecchi alpinisti e si fa conoscenza con le leggende di oggi e di ieri.
L’ALVA, a Ballabio, non è un semplice negozio di alimentari, l’ALVA è la terra promessa tanto che c’è un hashtag #ALVALAND. Dalle bruschette ai salumi, dai formaggi alla polenta taragna, dai panini alla brace ai pizzoccheri, dai dolci all’assortimento di vini. L’Alva é quel posto che sogni a metà via, mentre i primi crampi di fame ti assalgono. Una (o più) birra e un panino Imperatore per ritornare al mondo. Se siete nel weekend preparatevi a lottare con tutti gli altri alpinisti scesi dalle Grigne e con le famigliole brianzole in gita… prendetevela con calma, ne vale la pena.
Cosa fare quando é brutto tempo
Se piove e volete arrampicare non potete non andare alla Palestra dei Ragni di Lecco, anche solo per sentirvi un po’ parte di questo storico gruppo. Rifatta completamente da qualche anno offre diverse strutture boulder e pareti con vie di arrampicata su placca, strapiombi con varie inclinazioni, oltre che vie con tetto orizzontale, con difficoltà dal 5c all’8c.
Se invece volete muovervi di qualche chilometro a Milano trovate due delle palestre più grandi d’Italia il Rockspot Nord-Ovest e Manga Climbing.
La Mossa del Local
Semplicissima, guardare i calendari dei corsi CAI di Milano, Como e Lecco ed evitare come la peste le giornate in cui sono in Grigna… il sovraffollamento è lo stesso delle vie dello shopping a Milano la vigilia di Natale.