bob harris

Personaggio del giorno: Bob Harris

Venerdì 18 agosto Bob Harris è diventata la prima persona al mondo con la sindrome di Down a scalare il Grand Teton, vetta iconica dell’alpinismo americano di m 4.199.

La storia di Bob è iniziata con una raccolta fondi online per “sponsorizzare” l’impresa, i cui proventi sono stati donati alla società americana per il sostegno ai malati di sindrome di Down, ed è rappresentativa di una serie di valori, quali la capacità dell’essere umano di andare oltre i propri limiti anche quando questi sono particolarmente gravosi.

La storia di Bob è particolarmente significativa di quanto lo sport, la vita sana, l’attività outdoor sempre in condivisione con amici e persone che ti vogliono bene, rappresenti un obiettivo motivante al compimento di qualsiasi impresa e stimolante per la propria salute.

Bob, che ora ha 32 anni, ha vissuto gran parte della sua esistenza in casa, con una dieta grassa e poco sana, spesso basata su cibo da fast food. Sebbene la sua famiglia lo avesse sempre incoraggiato a svolgere attività fisica, dalla corsa alla bicicletta, Bob ha trascorso la maggior parte delle sue giornate di fronte alla televisione.

Disturbi gastrici gli hanno imposto di essere alimentato con cibo liquido con una sonda per tre anni.

Sua sorella Amy, climber e sciatrice, ha provato di tutto per farlo “rientrare” in una dieta regolare, fino a che attraverso una progressiva alimentazione sana ed attività fisica regolare, Bob ha iniziato ad essere più partecipe e coinvolto nelle attività sociali.

A fronte di questi benefici un po’ alla volta Bob ha iniziato a praticare con regolarità l’arrampicata, ottenendo sempre maggiori benefici in termini di salute e positività mentale. Un percorso che lo ha condotto all’impresa di venerdì 18 agosto, in cui Bob, insieme ad altre sette persone di supporto, ha scalato per la prima volta il Gran Teton, la vetta più alta dell’omonimo parco nazionale e destinazione classica dell’alpinismo americano.

bob harris

Bob è stato continuamente aiutato nel posizionare mani e piedi, ed incoraggiato dalla sorella Amy ed altri membri della squadra, fino al raggiungimento della vetta.

Le parole di sua sorella Amy al ritorno sono state: “Spero che questo possa in generale essere di ispirazione alle persone perché vedano le possibilità, invece dei limiti, e perché approccino i loro obiettivi con umiltà e leggerezza”.

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