Ogni climber ha un suo libro preferito, un libro che è stato di ispirazione, letto durante una giornata di pioggia in rifugio o su un portaledge. Con tutta la retorica del momento ecco a voi un elenco (non esaustivo e che lascia volutamente da parte alcuni dei super-classici, anzi vi invitiamo a segnalare nei commenti il VOSTRO libro indispensabile n.d.a) dei libri che ognuno di noi dovrebbe avere nella propria biblioteca d’arrampicatore. Vuoi perché raccontano storie eccezionali, vuoi perché sono quelle guide indispensabili per programmare i prossimi obiettivi.
“La Morte Sospesa” – Joe Simpson (Prima edizione 1988)
Mainstream, ma da leggere assolutamente: Dopo aver aver aperto una nuova via sul Siula Grande nelle Ande peruviane, Joe Simpson si rompe la sua gamba. Simon Yates, suo socio, cerca di risolvere la situazione, ma nell’infuriare di una tempesta è costretto a tagliare la corda e lasciare il compagno in balia del destino. Quello che segue è sorprendente. Una delle più grandi storie di sopravvivenza mai scritte, questa narrazione imponente forza il lettore a chiedersi come avrebbe potuto agire nelle stesse circostanze.
“Rock Warrior’s Way” – Arno Ilgner
La consapevolezza è la chiave per iniziare qualsiasi processo e risolvere qualsiasi problema: Sia tu un climber da 9a o da 5a, questo libro sull’allenamento mentale è assolutamente da leggere. Gli aspetti mentali dell’arrampicata sono spesso trascurati nella letteratura arrampicatoria, ma tutti sappiamo come i nostri pensieri possano influenzare drasticamente le nostre prestazioni e l’esperienza di arrampicata. Questo libro descrive un programma completo per allenare la tua mente a superare i tuoi limiti, dall’ansia della prestazione al timore di cadere. Invece di essere limitati dalla paura o dall’ego, la Rock Warrior’s Way ci aiuta a imparare a utilizzare la nostra passione per l’arrampicata come nostra forza motivatrice.
“Confessioni di un serial climber” – Mark Twight (2001)
“Le mie migliori performance sono avvenute quanto ho utilizzato l’arrampicata quale strumento per evitare il suicidio invece che come metodo per conseguirlo”: Un libro che si ama o si odia, una raccolta di storie che sono un pugno in pancia alla “stupidità e mediocrità” che Twight ha visto nel mondo intorno a lui, sia dentro, sia fuori dal mondo delle arrampicate, in un momento in cui era uno dei migliori alpinisti del Nord America e forse del mondo. Il punk rock portato nel verticale. Un libro a cui dare fuoco o che terrete sul comodino come una Bibbia.
“Il grande libro dei 4000” – Marco Romelli e Valentino Cividini
Tutte le 82 cime alpine oltre i 4000 metri di altezza in 9 gruppi montuosi dal Monte Bianco al Piz Bernina: Massiccio degli Écrins, Massiccio del Gran Paradiso, Massiccio del Monte Bianco, Gruppo del Gran Combin, Alpi del Weisshorn e del Cervino, Massiccio del Monte Rosa, Alpi del Mischabel e del Weissmies, Alpi Bernesi, Massiccio del Bernina, nomi che fanno sognare, forse non avremo mai la fortuna di riuscire a salire tutte e 82 le vette, ma nessuno ci vieta di sognare di farlo o di pianificare le nostre spedizioni. Una guida dettagliata che si sfoglia come un romanzo perché ogni via che viene presentata raccoglie storie ed emozioni. Un 4000 è per sempre.
“Malato di Montagna” – Hans Kammerlander (2000)
Per comprendere che non siamo soli ad avere quel “fuoco” che ci brucia dentro: Tutto parte da una richiesta di informazioni a un bambino di 8 anni, che decide di seguire la sua curiosità e invece di andare a scuola segue due sconosciuti fino alla cima di una montagna. Un racconto in più tappe che segue l’ampliarsi di una passione irrefrenabile. Un libro per chi e stanco di sentirsi chiedere perché va in montagna.
“Nel vuoto! Solo in parete” – Alex Honnold (2016)
Non è vero che non ho paura: Alex “No Big Deal” Honnold è l’extraterrestere del nostro tempo, questo libro ci fa entrare un po’ all’interno della sua vita e ci fa scoprire che quella che troppi scambiano per follia e disprezzo della morte è in verità meticolosa preparazione e calcolo metodico. Sciogliamo le corde dei preconcetti e seguiamo in modo più free il pensiero di Alex.
“Psychovertical” – Andy Kirkpatrick (2009)
“Sono un alpinista tutto da ridere” : Questa autobiografia è un resoconto dei tredici giorni di ascesa di Andy Kirkpatrick di Reticent Wall su El Capitan nella Yosemite Valley. Un racconto che lega questa salita con molte altre, per portarti a ridefinire il concetto che gli americani chiamano “suffer-fest”. La domanda interessante e sempre presente:”Ne è valsa la pena?” fa da sfondo a tutto lil libro. Il lettore entra nell’ottica di Kirkpatrick che prova a rispondere a questa domanda, combinandola con la famiglia e il matrimonio.
“250 anni di storia e di cronache volume 1 e volume 2”
Vuoi sapere tutto ma proprio tutto della storia dell’alpinismo? I due manuali editi dal CAI, “250 anni di storia e di cronache dell’alpinismo”, sono la bibbia della storia dell’alpinismo, dalla sua nascita fino ai tempi di oggi, con l’approccio storiografico e particolarmente dettagliato fornito dalla redazione del CAI. Per non essere mai colto in fallo con gli amici su qualsiasi impresa alpinistica.
“Sport Climbing in Arco” e “Finale Climbing”
Non si può non andare: Secondo voi servono spiegazioni? Parliamoci chiaro prima o poi metteremo le nostre mani sul calcare di Finale o sulle vie storiche di Arco. Due guide forse non bastano a contenere la vastità dell’arrampicata di questi due luoghi mitici, ogni pagina è un sogno, ogni volta che si sfogliano si scopre qualcosa di nuovo, a volte sembrano quasi avere vita propria e indicarci quasi magicamente la prossima via da salire.