soccorso alpino

Soccorso alpino, quanto mi costi!

Il Soccorso alpino è una struttura operativa del Club Alpino Italiano che ha il compito di provvedere alla vigilanza e prevenzione degli infortuni nelle attività alpinistiche, escursionistiche e speleologiche, al soccorso degli infortunati e dei pericolanti e al recupero dei caduti. E’ una struttura nazionale operativa del Servizio nazionale di protezione civile.

Quindi, se ci troviamo in montagna, nel corso di una escursione, via alpinistica, in parete e per necessità dobbiamo chiamare aiuto, la struttura che si occupa dell’intervento è il Soccorso alpino, contattabile attraverso il 118.

Il Soccorso Alpino fa riferimento al servizio sanitario nazionale tranne alcune specifiche regioni: Veneto, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, Lombardia e Piemonte.

La differenza tra essere soccorsi in queste regioni o in qualsiasi altra regione d’Italia è sostanziale:

– in tutta Italia, ad esclusione delle regioni citate, il recupero è SEMPRE gratuito per il recuperato, ciò significa che il costo è a carico della collettività. Il recuperato non paga niente sia in caso di infortunio, grave o lieve, sia in caso di chiamata del tutto immotivata senza nessun ferito.

– nelle altre quattro regioni le cose cambiano ed in ognuna di esse le spese per il recuperano variano a seconda della situazione, vediamo in sintesi:

VENETO

l’intervento si paga anche in presenza di un ferito con costo al minuto:

– ferito grave: € 25 al minuto fino ad un max di € 500

– ferito lieve: € 75 al minuto fino ad un max di € 7.500

– persona illesa: costo totale dell’intervento

TRENTINO ALTO ADIGE

l’intervento si paga anche in presenza di un ferito con costo a ticket fisso:

– ferito grave: ticket di € 30

– ferito lieve: ticket di € 110

– persona illesa: ticket di € 750, elisoccorso: € 140 al minuto

VALLE D’AOSTA

l’intervento in caso di ferito è gratuito, mentre si paga l’intervento immotivato:

– ferito grave o lieve: intervento gratis

– persona illesa: intervento immotivato costo elisoccorso € 115 al min e spese a carico fino a max € 3.500

LOMBARDIA

La Lombardia si è appena aggiunta alle regioni con gestione sanitaria separata con delibera regionale del marzo 2015 e le tariffe sono le seguenti:

– soccorso di ferito non impegnativo (ambulanza con soccorritori certificati di cui un autista): € 56 l’ora

– soccorso di ferito mediamente impegnativo (ambulanza con infermiere e autista-soccorritori certificati): € 70 l’ora

– soccorso di ferito impegnativo (ambulanza con autista-soccorritore certificato, medico e infermiere): € 115 l’ora

– squadra a terra del CNSAS: € 95,00 l’ora

In ogni caso l’utente non potrà pagare una cifra superiore a € 780 e per i residenti in Lombardia è prevista una riduzione del 30%.

PIEMONTE

A partire dal 1 gennaio 2016 sono stati introdotti anche in Piemonte dei costi per il soccorso e recupero, con delle penali in caso di chiamata immotivata:

– chiamata e recupero con conseguente ricovero in Pronto Soccorso: gratuita.

Per tutti gli altri casi:

– diritto fisso di chiamata: 120 euro

– costo al minuto di volo: 120 euro

– chiamata causata da utilizzo di dotazione tecnica non adeguata o dalla scelta di percorsi non adatti al livello di capacità o al mancato rispetto di divieti, la compartecipazione è fino ad un tetto massimo di 1000 euro

– chiamata è totalmente immotivata (ad esempio uno scherzo): la corresponsione è per l’intero costo dell’intervento.

Praticamente, in Italia, bisogna essere consapevoli del fatto che i costi del soccorso variano a seconda della regione in cui si verifica l’azione di recupero. L’applicazione dei costi nelle sopra citate regioni, come si può intuire, è la diretta conseguenza della frequenza e dell’elevato numero di interventi e recuperi che ogni anno si verificano in tali regioni, ed il cui costo ricade sulla collettività.

D’altro canto nelle aree d’Italia dove il soccorso è gratuito si assiste talvolta al paradosso di persone che chiamano il 118 solo perché sono stanche o perché hanno freddo dopo essersi addentrati in un bosco in pantaloni corti ed infradito.

Su un altro frangente, c’è chi come Reinhold Messner, a fronte delle vittime tra gli stessi membri del soccorso alpino in azioni di recupero in aree pericolose, ipotizza una “no intervention zone” per determinate aree di conclamato pericolo, a rischio valanga, in cui il Soccorso Alpino può esimersi dall’intervenire. Come a dire: “tu alpinista che hai scelto di scalare il Cervino in invernale consapevole dei rischi, non pretendere poi che in caso di guai ci siano altre persone che debbano rischiare a loro volta la propria vita per venirti a salvare”.

La polemica rimane aperta.

Per chi volesse cautelarsi dai costi di soccorso, ricordiamo che l’iscrizione al CAI fornisce una polizza che copre i rischi derivanti dalle spese sostenute in Europa (paesi confinanti con le Alpi: Italia, Francia, Austria, Svizzera) nell’opera di ricerca, salvataggio e/o recupero, sia tentato che compiuto, dei soci del C.A.I., feriti, morti, dispersi e comunque in pericolo di vita e sopportate direttamente dal socio con massimale fino a € 25.000,00.

Questa assicurazione è valida sia in attività sociale sia personale ed è già compresa nell’iscrizione al CAI, in aggiunta un socio può anche sottoscrivere a parte e con costo aggiuntivo una polizza che copre anche i danni da infortunio in attività personale, ma l’attivazione di questa polizza rimane a discrezione personale.