Hai mai sentito parlare di Martina Demmel?
Probabilmente no, perché arrampica da solo 4 anni.
Oppure sì, perché è l’esempio vivente che in poco tempo, con allenamenti mirati e la giusta predisposizione mentale e fisica, si può salire il 9a. In soli 4 anni!
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Come è successo?
Un giorno Martina è stata portata in falesia da un’amica e scoprendo l’arrampicata su roccia ha sentito che non si sarebbe mai stancata di quello sport. Inutile dire che negli anni a seguire ha seguito allenamenti costanti ed è andata frequentemente in falesia.
Da come si pone lei, sembra che la cosa sia stata davvero naturale e senza difficoltà.
Se da un lato è evidente che si tratta di un’atleta già formata fisicamente e predisposta allo sport, da un altro rimane un caso di eccezionale crescita psico-motoria e adattamento muscolo-tendineo per salire vie di grado davvero impegnativo in così poco tempo.
Naturalmente, per quanto un appassionato possa provarci tutta la vita, combattendo i demoni mentali con il Rock Warrior’s Way, seguendo le schede del Jolly Power e frequentando la palestra assiduamente, non è conseguenza diretta che diventi uno scalatore da 9a.
Martina rappresenta un’eccezione, un caso davvero particolare e incredibile. Tuttavia, anche noi climbers della domenica possiamo trarre qualche vantaggio dalla sua personale esperienza.
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Cosa ci insegna Martina?
Martina innanzitutto ci insegna che la passione può portarci molto lontano e che non occorre (per forza) essere professionisti per scalare gradi importanti.
Nello specifico, ci da 3 consigli, magari già sentiti, ma se seguiti passo per passo, qualunque sia il nostro grado aiutano a prepararsi nella corretta maniera.
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1. Provare TUTTO
Non focalizzarsi sulle tacche perché si odiano gli svasi. O al contrario, non fare solo lanci e voli in palestra boulder evitando micro tacche o movimenti statici. Praticare la tecnica in diedro e camino, come anche la dülfer in fessura. Fare vie “miste” con passaggi molto diversi, o comunque fare tante vie con caratteristiche diverse tra loro. Insomma, non diventare né boulderisti né falesisti; né placchisti né strapiombisti. Lei, infatti, non riesce a definirsi in una specialità. Preferisce (almeno per il momento!) continuare a provare tutto, senza cercare scuse per evitare ciò che non sente esattamente nelle sue corde. Quindi, cari climbers, se vogliamo davvero migliorare dobbiamo smetterla con il fissarci su qualcosa che già ci viene bene, ma piuttosto migliorare le nostre carenze nelle vie che più ci sembrano lontane dalla nostra comfort zone. Ancora una volta, smettiamola con le scuse!
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2. Fare tante vie: evitare di focalizzarsi su di un progetto specifico
Il suo approccio è stato questo: scalare il più possibile, il più differenze, senza “evitare” passaggi scomodi e senza nemmeno insistere su di una via. Martina non si è fissata progetti (almeno prima del suo primo 9a) perché il suo approccio era volto ad una crescita “olistica”, cosa che non sarebbe avvenuta apprendendo fisicamente i movimenti di una specifica via progetto.
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3. Fare tanto outdoor
L’allenamento in palestra è FONDAMENTALE. Blocchi, vie, trave, moon board, pan gullich e tutto ciò che riguarda l’allenamento anche a secco è imprescindibile. Tuttavia, ci vuole bilanciamento con l’allenamento outdoor: è inutile fare solo palestra sperando che forza nelle dita e potenza nei dyno possa automaticamente alzare il tiro in falesia. L’arrampicata su roccia richiede un controllo dei piedi maggiore, i movimenti possono essere più fantasiosi e sviluppati sulla base della percezione e delle caratteristiche di chi scala, e anche il controllo mentale è diverso. Naturalmente, questo vale nel caso il nostro obiettivo sia migliorare il grado in falesia!
FOTO 06 SCREEN DELLA SUA RECENSIONE SU CRAG.IT
Martina Demmel è non ha scelto la via del suo primo 9a. Le è stata consigliata e proposta dagli amici con cui aveva organizzato il viaggio in Spagna. Nelle sue prime battute a riguardo, dice che basse aspettative, condizioni ideali della stagione e soprattutto una buona dose di carica dagli amici con lei l’hanno portata a chiuderla in soli 5 tentativi.